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Morbillo, Bassetti: "L'epidemia è partita, il peggio arriverà in estate"

Salute e Benessere

Nel commentare i dati pubblicati dall' Istituto Superiore di Sanità, il primario di Malattie infettive del policlinico San Martino di Genova lancia l'allarme e ribadisce l’importanza della vaccinazione come strumento di protezione

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"I dati confermano che purtroppo in questo 2024 è partita un'epidemia: abbiamo numeri significativi, 213 casi in 3 mesi, rispetto al 2023 con pochi casi. E' solo l'inizio, il peggio deve arrivare e temo che sarà a cavallo dell'estate". Così Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, commenta gli ultimi dati sul morbillo resi dall'Istituto superiore di sanità nel bollettino curato dalla sorveglianza epidemiologica nazionale.

 

I dati dell'Istituto superiore di Sanità

Nei primi 3 mesi del 2024 infatti secondo l'Iss sono stati 213 i casi di morbillo in Italia, l'85% dei quali confermati (181). Trentaquattro infezioni sono state notificate a gennaio, 93 a febbraio e 86 a marzo. Quasi 9 contagiati su 10 (88,2%) non erano vaccinati. Sul totale dei casi di morbillo registrati dal primo gennaio al 31 marzo, 18 (8,4%) sono importati. Il 68% dei contagi (146 su 213) è stato segnalato da tre regioni (Lazio, che riporta l'incidenza più alta; Sicilia; Toscana). L'età mediana degli infettati è pari a 31 anni, ma l'incidenza più elevata è stata osservata nella fascia di età 0-4 anni; 11 contagiati avevano meno di un anno di età. In 20 casi la trasmissione è avvenuta in ospedale e sono stati segnalati 11 casi tra operatori sanitari. Cinquantasei casi (26,3%) hanno riportato almeno una complicanza, inclusi 23 casi di polmonite e un caso di encefalite in un giovane adulto, non vaccinato. 

Bassetti: "ll morbillo può essere grave e dare complicazioni"

"La popolazione colpita è non vaccinata o con una sola dose, tra 15 e 40 anni, una fascia già messa in evidenza dal report dell'Ecdc che aveva registrato 30mila casi nel 2023" spiega ancora Bassetti. "Mi colpisce - prosegue - che nessuno si preoccupi per le complicazioni: non è una malattia tranquilla e gestibile, se la prendi in età adulta può essere grave e dare complicazioni". "La vaccinazione è lo strumento di protezione che il Servizio sanitario nazionale deve mettere in campo. Non è più iniziativa del singolo, ma serve l'intervento dello Stato che deve tutelarsi con le vaccinazioni"

 

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