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Isterectomia totale: cos'è, quando è necessaria e quali sono i tempi di recupero

Salute e Benessere

L'operazione consiste nell’asportazione dell’utero. Secondo indiscrezioni circolate sulla stampa britannica potrebbe essere questo l'intervento chirurgico a cui è stata sottoposta Kate Middleton

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Potrebbe essere un'isterectomia l'operazione chirurgica a cui è stata sottoposta Kate Middleton, principessa del Galles e moglie del principe William. La casa reale britannica non ha specificato il tipo di intervento subito dalla principessa. L'indiscrezione sull'isterectomia è stata diffusa dai media inglesi mentre una fonte Bbc ha confermato al Corriere della Sera che "non si tratta di un problema di cancro, ma è comunque un problema serio". Ma che cos'è l'isterectomia?

Cos'è l'isterectomia

L'isterectomia è un intervento chirurgico che consiste nell’asportazione dell’utero. È considerata necessaria in diversi casi. L'operazione può essere compiuta per via addominale, con incisione dell’addome, laparoscopica, con tecnica chirurgica mini-invasiva, o per via vaginale. Nel caso in cui ci sia la possibilità di scegliere, viene effettuata su donne in menopausa o che non abbiano più intenzione di fare figli. Tra i motivi per i quali si ricorre all'operazione ci sono il cancro dell’utero e il cancro della cervice uterina (possibilità escluse dalla Casa reale britannica nel caso di Kate Middleton), le lesioni pre-cancerose dell’utero e la menometrorragia (la più frequente indicazione per l’intervento di rimozione dell’utero) che consiste in perdite di sangue abbondanti durante le mestruazioni o tra un ciclo e l’altro. Tra le possibilità ci sono anche i fibromi, tumori benigni dell’utero che però possono assumere dimensioni e numero consistenti, causando sanguinamento vaginale e dolore. E ancora: forme gravi di endometriosi, il dolore pelvico cronico e il prolasso uterino.

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I tempi di recupero

Per quanto riguarda i tempi di recupero, anche gli interventi laparotomici richiedono la degenza che nei casi non complicati non è superiore ai 4-5 giorni. Secondo quanto riferito al Corriere da Nicola Colacurci, professore Ordinario di Ginecologia ed Ostetricia presso l’università della Campania Luigi Vanvitelli, una degenza prevista di 10-14 giorni, come quella prospettata nel caso della principessa, "mal si adatta a ipotesi di interventi programmati, se non necessitanti terapie prechirurgiche, come in caso di grave anemia o di sepsi prechirurgica".