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Giornata mondiale contro l'Aids 2023, i numeri in Italia e cosa sapere

Salute e Benessere
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In Italia, nel 2022, l’incidenza HIV è pari 3,2 nuove diagnosi per 100mila residenti. Rispetto all’incidenza riportata dai Paesi dell’Unione Europea, l’Italia si posiziona al di sotto della media europea

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Indetta per la prima volta nel 1988, la Giornata mondiale contro l’Aids si celebra ogni anno il 1° dicembre. L’obiettivo è la continua sensibilizzazione nei confronti di un’epidemia che continua a fare migliaia di morti in tutto il mondo. Secondo l’Oms, solo nel 2022, 640mila persone sono morte per cause legate alla malattia, mentre 1,5 milioni di persone hanno acquisito l’infezione.

I dati in Italia

In Italia, nel 2022, l’incidenza HIV è pari 3,2 nuove diagnosi per 100mila residenti. Rispetto all’incidenza riportata dai Paesi dell’Unione Europea, l’Italia si posiziona al di sotto della media europea (5,1 nuovi casi per 100.000 residenti). La Toscana con quattro nuove diagnosi per 100.000 residenti, è la seconda regione italiana dopo il Lazio (4,8 per 100mila) con incidenza più alta. La diminuizione complessiva dei casi, confermata anche nel 2022, potrebbe essere il risultato di molteplici azioni sanitarie messe in atto da alcuni anni quali: l’utilizzo sempre crescente della terapia di profilassi Pre-Esposizione (PrEP): somministrazione preventiva di farmaci per contrastare il rischio di acquisizione sessuale, così come il tempestivo utilizzo della profilassi post esposizione (PEP). Dati alla mano, nel biennio 2021-22 il 74,6% dei casi notificati riguarda il genere maschile (rapporto maschi/femmine 2,9:1; incidenza maschi: 6,6 per 100.000; femmine: 2,1 per 100.000). I più colpiti sono i giovani di età compresa tra 25 e 29 anni, seguiti dai 30-39 enni e dagli adulti di età compresa tra 40 e 49 anni.

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Cos’è l’Aids

L'Aids (sindrome da immunodeficienza acquisita) è una malattia infettiva causata dal virus Hiv (virus dell'immunodeficienza umana), cui azione principale è quella di ridurre le difese immunitarie dell’organismo. I sintomi variano a seconda dello stadio di infezione. Sebbene le persone che vivono con l'Hiv tendono a essere più infettive nei primi mesi dopo essere state infettate, molti non sono a conoscenza del loro stato fino alle fasi successive. I pazienti, tuttavia, posso lamentare i sintomi di una sindrome simil-influenzale caratterizzata da febbre, gonfiore delle ghiandole linfatiche, dolore articolare e muscolare, manifestazioni cutanee, sudorazioni notturne. La malattia si trasmette in qualsiasi stadio tramite rapporti sessuali non protetti, contatto con sangue, trasmissione verticale tra madre e bambino durante la gravidanza, il parto e l'allattamento al seno. Gli individui non possono essere infettati attraverso il normale contatto quotidiano come baciare, abbracciare, stringere la mano o condividere oggetti personali, cibo o acqua. Si può ridurre il rischio d’infezione limitando l'esposizione ai fattori di rischio.  

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