Covid, l'Ue ha confermato l'offerta di vaccini gratuiti alla Cina. La risposta di Pechino
Salute e BenessereTim McPhie, portavoce della Commissione europea, ha confermato l'indiscrezione del Financial Times sull'offerta di vaccini gratuiti dell'Ue alla Cina. Pronta la risposta di Pechino: le dosi della Cina "soddisfano le esigenze di garantire che tutte le persone idonee alla vaccinazione abbiano accesso ai vaccini Covid"
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Tim McPhie, portavoce della Commissione europea, ha confermato l'indiscrezione del Financial Times sull'offerta di vaccini gratuiti dell'Ue alla Cina. Durante il briefing quotidiano con la stampa, McPhie ha dichiarato: "Vista la situazione Covid in Cina, la commissaria alla Salute Kyriakides si è messa in contatto con la controparte cinese per offrire la solidarietà e il sostegno dell'Ue e ciò include la conoscenza degli esperti di salute pubblica ma anche donazioni di vaccini adattati alle varianti". (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA)
L'offerta dell'Ue
“La commissaria Kyriakides ha contattato le sue controparti cinesi per offrire solidarietà e sostegno, comprese le competenze in materia di salute pubblica e le donazioni di vaccini dell’Ue adattati alle varianti”, ha dichiarato al Financial Times un funzionario europeo. L'iniziativa fa parte degli sforzi della commissaria per la salute Stella Kyriakides per organizzare una risposta europea alla prospettiva di un'ondata di infezioni dopo che Pechino ha abbandonato la sua cosiddetta politica "zero Covid". Regalare i vaccini alla Cina, inoltre, secondo la fonte, sarebbe anche un modo per utilizzare le scorte in eccesso rimaste agli stati dell’Unione europea, a causa di ingenti ordini di vaccini con contratti a lungo termine con i produttori. Proprio in queste settimane Kyriakides sta cercando di rimodulare gli accordi stipulati con i produttori.
In Cina copertura vaccinale insufficiente
La Cina finora ha fatto affidamento sui suoi vaccini Sinovac e Sinopharm prodotti a livello nazionale e deve ancora distribuire vaccini occidentali con tecnologia mRNA su larga scala. L'Organizzazione mondiale della sanità lo scorso dicembre ha affermato che l'attuale copertura vaccinale della Cina è insufficiente. I vaccini cinesi richiedono tre dosi per prevenire la malattia grave nelle persone vulnerabili, ma solo il 40% degli ultraottantenni ha ricevuto tre dosi, secondo i dati dell'Oms. "Due dosi hanno fornito solo il 50% di protezione per le persone di età superiore ai 60 anni", ha dichiarato in una conferenza stampa il dottor Mike Ryan, a capo del programma di emergenze sanitarie dell'Oms.
“Questa non è una protezione adeguata in una popolazione grande come la popolazione cinese. In una popolazione così numerosa, con così tante persone in un contesto vulnerabile, con quella copertura, dobbiamo davvero concentrarci sulla vaccinazione”, ha aggiunto.
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La risposta di Pechino
A seguito delle dichiarazioni di McPhie, la portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning, ha risposto all'offerta giunta dall’Ue: "La Cina ha stabilito le più grandi linee di produzione al mondo di vaccini Covid con una capacità di produzione annuale di oltre 7 miliardi di dosi, e una produzione annua di oltre 5,5 miliardi di dosi, che soddisfano le esigenze di garantire che tutte le persone idonee alla vaccinazione abbiano accesso ai vaccini Covid". Per Ning, la situazione Covid nel Pese "è prevedibile e sotto controllo. Siamo pronti a lavorare con la comunità internazionale in solidarietà, affrontare la sfida in modo più efficace".