Covid, rapporto Iss: l’indice Rt cala a 0,95. Sale l’occupazione delle terapie intensive

Salute e Benessere

Nel periodo compreso tra il 28 ottobre e il 3 novembre, l’incidenza nazionale è stata di 283 casi ogni 100mila abitanti (contro i 374 ogni 100mila della settimana precedente)

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Continua a diminuire l’incidenza dei casi di Covid-19 in Italia. Nel periodo compreso tra il 28 ottobre e il 3 novembre è stata di 283 casi ogni 100mila abitanti (contro i 374 ogni 100mila della settimana precedente). Calo importante anche per l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici, che è passato da 1,11 a 0,95, una cifra inferiore al valore di soglia. È quanto emerge dall’ultimo monitoraggio settimanale sull’andamento del Covid-19 elaborato dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e dal ministero della Salute.

Aumenta l’occupazione delle terapie intensive

Si è verificato, invece, un leggero aumento del tasso di occupazione dei pazienti Covid in terapia intensiva, che è passato dal 2,2% (rilevazione giornaliera del ministero della Salute al 27 ottobre) al 2,4% (3 novembre). Trend opposto nelle aree mediche, dove il tasso di occupazione è sceso al 10,4% rispetto al 10,8% della settimana precedente. I valori restano comunque sotto la soglia.

 

Quattro regioni a rischio moderato

Dal report emerge che “nessuna regione è classificata a rischio alto, quattro sono a rischio moderato e 17 sono classificate a rischio basso. Otto regioni e province autonome riportano almeno un’allerta di resilienza. Una regione riporta molteplici allerte di resilienza”. Nello specifico, le quattro regioni che hanno superato la soglia di allerta del 15% per l’occupazione dei reparti di area medica da parte dei pazienti Covid sono l’Umbria (33,5%), la Valle d’Aosta (20,9%), il Friuli Venezia Giulia (17%) e la Liguria (15%). Il tasso di occupazione delle terapie intensive, invece, resta ben al di sotto della soglia di allerta del 10% in tutte le regioni e province autonome. Le percentuali maggiori si registrano in Umbria (7,1%) e in Molise (5,1%), come emerge dalla tabella sugli indicatori decisionali allegata al monitoraggio settimanale.

Crolla la somministrazione delle quarte dosi

Un altro report, quello condotto dalla Fondazione Gimbe, pone l’accento sul crollo nella somministrazione delle quarte dosi di vaccino anti-Covid, registrato in Italia tra il 26 ottobre e il primo novembre. Nel complesso sono stati inoculati 27.680 pazienti al giorno, un calo del 25,3% rispetto ai 37.031 della settimana precedente. Finora nella Penisola sono state somministrate quasi 4,3 milioni di quarte dosi, coprendo circa due persone su dieci tra quelle a cui è prioritariamente consigliato.

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