Trapianti, a Modena rimossa parte di fegato da donatore vivo tramite chirurgia robotica

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L’intervento è stato eseguito dall’equipe della Chirurgia oncologica, epato-bilio-pancreatica e dei trapianti di fegato diretta da Fabrizio Di Benedetto, su un uomo di 38 anni (il donatore) e su sua madre

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Presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena è stato condotto uno dei primi trapianti di parte del fegato da vivente in Europa. L’intervento è stato eseguito dall’equipe della Chirurgia oncologica, epato-bilio-pancreatica e dei trapianti di fegato diretta da Fabrizio Di Benedetto, su un uomo di 38 anni (il donatore) e su sua madre, una 68enne affetta da tumore primitivo del fegato in un contesto di cirrosi epatica avanzata. La buona riuscita dell’operazione è stata comunicata oggi, lunedì 24 ottobre, nel corso del Congresso nazionale della Sito, la società italiana che si occupa di trapianti di organi. Il donatore, dimesso a 48 ore di distanza dall’intervento, ha avuto un basso impatto chirurgico, un rapido recupero funzionale globale e una ripresa della sua routine socio-lavorativa molto rapida, tornando addirittura nella sua regione a sei giorni dall’intervento.

Lo svolgimento dell’operazione

“Questo approccio, uno dei primi in Europa è la massima espressione della più evoluta mini-invasività e poterla applicare a un intervento di prelievo di emifegato significa offrire al donatore, soggetto sano che si sottopone a un intervento chirurgico per la cura di un proprio caro, la massima espressione dell’innovazione e dell’evoluzione della chirurgia, con tutti i vantaggi che ne conseguono”, ha spiegato Di Benedetto. Si tratta di un approccio chirurgico che, come sottolineato nel corso del convegno. “incentiva la donazione”.

 

L’intervento è stato eseguito con una tecnica robotica pura, accedendo all’addome con fori di 8 millimetri e lavorando totalmente dalla console robotica. L’emifegato è stato estratto da una piccola incisione sovra-pubica. Nell’ambito della chirurgia del fegato si riconosce questo intervento come una delle più complesse procedure esistenti. Il team guidato da Di Benedetto, dopo aver condotto oltre 400 interventi eseguiti con tecnica robotica, è da tre anni il primo centro in Italia per i trapianti di fegato da donatore vivente in riceventi adulti.

 

Un approccio all’avanguardia

Per Ugo Boggi, presidente di Sito e direttore dell’Unità operativa di Chirurgia generale e trapianti dell’Azienda ospedaliera di Pisa, i risultati ottenuti dimostrano “l’efficienza del sistema trapianti in Italia e della sua capacità di evolversi”. Ha aggiunto che “l’Italia è già leader nel trapianto di fegato da cadavere e sta irrobustendo la sua esperienza anche da donatore vivente. La speranza è che un’esperienza importante come quella del capoluogo emiliano possa fare da traino ad altri Centri del territorio nazionale”. In Italia sono oltre mille i pazienti in lista d’attesa per un nuovo fegato.

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