A confermare l'efficacia e la sicurezza dei vaccini anti-Covid sono due nuovi studi, uno dei quali verrà presentato al congresso annuale dell'European Society of Cardiology
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"La quarta dose di vaccino anti-Covid è sicura anche per i cardiopatici; anzi proprio chi soffre di malattie cardiache dovrebbe sottoporsi al secondo booster poiché l'infezione rappresenta un potenziale rischio per il cuore". È il messaggio lanciato dalla Società Italiana di Cardiologia (Sic) a pochi giorni dall'inizio del congresso annuale dell'European Society of Cardiology (Esc), in programma a Barcellona dal 26 al 29 agosto. A confermare l'efficacia e la sicurezza dei vaccini anti-Covid sono due nuovi studi. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)
Studio: cuore più a rischio per virus che per vaccino
"Non c'è alcun motivo di temere un nuovo richiamo di vaccino anti-Covid. Ora abbiamo ulteriori conferme che i vaccini sono sicuri anche per le persone con insufficienza cardiaca e che l'infezione Covid-19 è più pericolosa per il cuore rispetto alla vaccinazione", ha riferito il presidente Sic, Ciro Indolfi, citando i risultati di una nuova ricerca danese che verrà presentata proprio in occasione dell'Esc. Lo studio, condotto in Danimarca su oltre 50mila soggetti con insufficienza cardiaca vaccinati con uno dei due vaccini a mRNA, mostra che il vaccino riduce il rischio di morte. "I risultati di questo studio indicano che i pazienti con insufficienza cardiaca dovrebbero avere la priorità per le vaccinazioni e per i richiami", ha sottolineato Indolfi.
La ricerca dell'Università di Oxford
Un secondo studio dell'Università di Oxford, appena pubblicato su "Circulation", indica invece che il rischio di miocardite è più alto tra le persone non vaccinate affette da Covid-19 rispetto ai vaccinati. "Basta quindi con i timori che stanno frenando la somministrazione della quarta dose nelle persone per cui è raccomandata. Il vaccino anti-Covid è ancora la nostra arma migliore contro il virus SarsCov2", ha concluso il presidente della Società italiana di Cardiologia.