Cornea artificiale ridona vista a 20 persone: i risultati dei primi test

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A base di collagene ricavato da pelle di maiale, è stata messa a punto dai ricercatori svedesi della Linköping University e dell'azienda LinkoCare Life Sciences. I risultati della sperimentazione sono stati pubblicati su Nature Biotechnology

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Una cornea artificiale, a base di collagene ricavato da pelle di maiale, ha consentito a 20 persone di recuperare la vista. Realizzata dai ricercatori svedesi della Linköping University e dell'azienda LinkoCare Life Sciences, è stata oggetto di un primo studio clinico, in cui è stata impiantata su 20 pazienti affetti dal cheratocono, una malattia degenerativa della cornea, di cui 14 legalmente ciechi. I primi test hanno dato esiti positivi: tutti i pazienti a cui è stata sostituita la cornea hanno recuperato una buona funzione visiva. I risultati della sperimentazione sono stati pubblicati su Nature Biotechnology.

Trattamento alternativo contro la cecità

La cornea artificiale è stata creata, sotto la guida di Neil Lagali, utilizzando molecole di collagene derivate dalla pelle di maiale sottoposta a un processo di purificazione già impiegato per altre applicazioni mediche.
Il dispositivo, secondo i ricercatori, potrebbe offrire un trattamento alternativo ai pazienti con cecità totale o parziale e potrebbe essere risolutivo anche per chi ha problemi di ipovisione. "Abbiamo realizzato un biomateriale che soddisfa tutti criteri per essere impiegato negli impianti umani, per essere prodotto in serie e conservato fino a due anni. Queste caratteristiche ci permettono di superare i limiti derivanti dalla carenza di donatori", ha riferito Lagali. Secondo le stime, solo un paziente su 70 tra chi ne ha bisogno riceve un trapianto di cornea. Operazione ancor più rara nei Paesi a basso e medio reddito, dove l'accesso alle cure è molto limitato.

Prossimi obiettivi

"Ci siamo concentrati su sicurezza ed efficacia, abbiamo compiuto sforzi significativi per garantire che questo approccio possa essere disponibile ed economico, in modo da evitare
discrepanze di possibilità in base al reddito", ha aggiunto Mehrdad Rafat, della LiU. Questo nuovo metodo potrebbe essere utilizzato in diverse strutture ospedaliere, in quanto può essere eseguito sia con un laser, sia a mano con semplici strumenti chirurgici.
La nuova cornea artificiale è stata impiantata prima sui suini e poi su pazienti in Iran e India, zone note per la mancanza di donatori di cornee. Non sono state segnalate complicazioni e il tessuto è guarito velocemente. La somministrazione di colliri immunosoppressori per otto settimane è stata sufficiente per prevenire il rischio di rigetto. "Siamo molto ottimisti per questi risultati, siamo
curiosi di valutare la possibilità di utilizzare questo metodo per curare le malattie dell'occhio. Nei prossimi studi esploreremo questa possibilità", ha concluso Lagali.

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