La maxi ricerca prospettica nell’ambito del Malmö Diet and Cancer Study, in corso dai primi anni novanta nella città di Malmo, sud della Svezia
La prostasina potrebbe essere in grado di predire il rischio di morire di cancro e di contrarre il diabete. Questo secondo una maxi ricerca prospettica svolta nell’ambito del Malmö Diet and Cancer Study, in corso dai primi anni novanta nella città di Malmo, sud della Svezia. Una ricerca pubblicata su Diabetologia, la rivista dell'Associazione europea per lo studio del diabete (Eadv), che ha analizzato 4.658 campioni ematici di adulti d’età media di 58 anni - di cui il 40% erano campioni uomini -, definita "la più completa del genere mai condotta finora e getta nuova luce sul legame biologico tra diabete e cancro", secondo Gunnar Engström della Lund University di Malmö, co-autore principale del lavoro.
Cosa dice lo studio
Secondo lo studio, quando la proteina prostasina sarebbe presente in grandi quantità nel sangue, potrebbe aumentare del 76% le probabilità di sviluppare la 'malattia del sangue dolce’, e del 43% quelle di decesso da tumore. Con un rischio maggiore che si presenta quando alla prostasina alta si associa anche l’iperglicemia. La prostasina, presente nelle cellule epiteliali che rivestono le superfici esterne ed interne del corpo, è indicata come “un nuovo potenziale marker di rischio per lo sviluppo del diabete e la mortalità per cancro, specialmente nelle persone con livelli elevati di zucchero nel sangue", secondo Xue Bao, primo autore della ricerca, ricercatore dell'ospedale affiliato alla University Medical School di Nanchino, in Cina. Misurabile attraverso un semplice prelievo, la prostasina è definita come un indicatore spia "facilmente accessibile”. Età, sesso, girovita, livelli di colesterolo cattivo, pressione, assunzione di farmaci, abitudine al fumo e all’alcol, sono fattori confondenti che sono stati tenuti conto a fronte dei risultati che collegavano la prostasina al rischio di diabete e morte per cancro, ma che non hanno cambiato il risultato.
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Studio ancora in fase osservazionale
Nonostante siano noto che chi soffre di diabete di tipo 2 ha più probabilità di ammalarsi al fegato, all’endometrio, di cancro al pancreas, ed è esposto ad un rischio maggiore del 30% di tumore all’intestino, e del 20% di contrarre un cancro al seno, i meccanismi alla base di questa correlazione restano semi-sconosciuti. L’insistenza dei ricercatori verso la prostasina è data dai suoi effetti nella regolazione dei livelli di sodio, del volume ematico e della pressione sanguigna. In più, la stessa incide sulla crescita tumorale indotta dall’iperglicemia, ed è associata al metabolismo del glucosio. I ricercatori hanno scoperto che ad una concentrata presenza di prostasina corrisponde la presenza di diabete, e che ad ogni raddoppio della proteina, il rischio di mortalità per tumore tra i partecipanti con e senza elevati livelli di glucosio nel sangue, aumenta rispettivamente del 139%, e del 24%. Gli autori hanno sottolineato che lo studio, tuttavia, è ancora osservazionale, e che presenta diversi limiti.
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Parola ai ricercatori
Secondo Bao, “poiché la prostasina ha un ruolo nel controllo di diverse vie biologiche associate al diabete, che sono coinvolte anche nell'insorgenza di alcuni tumori, potenzialmente potrebbe mediare il processo che collega un elevato livello di zucchero nel sangue al cancro, o almeno potrebbe agire come un marker di suscettibilità ai tumori nelle persone con glicemia alta. Per analizzare più in dettaglio questo aspetto, in studi futuri sarà utile tracciare le origini esatte della prostasina che circola nel sangue e determinare se l'associazione tra prostasina e diabete sia causale”.