Lo ha dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza. "Poi valuteremo con la comunità scientifica a quali fasce generazionali offrirlo", ha aggiunto
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L'andamento della pandemia da Covid-19 in Italia, l'importanza della quarta dose per gli over 80, i fragili e gli ospiti della Rsa e l'arrivo di un nuovo vaccino adattato alle nuove varianti. Sono alcuni dei temi affrontati dal ministro della Salute, Roberto Speranza, a margine dell'evento "La santé a l'avenir" organizzato a Roma all'ambasciata di Francia. "Auspico che ci possa essere un nuovo vaccino anti-Covid adattato alle varianti in autunno, e poi valuteremo con la comunità scientifica a quali fasce generazionali offrirlo", ha dichiarato, invitando chi ha più di 80 anni, chi vive in Rsa e chi tra 60 e 79 anni ha particolari fragilità a procedere con la somministrazione della quarta dose di vaccino. Queste categorie, ha sottolineato, "devono essere protette". Quanto all'aggiornamento del vaccino, "il processo non è ancora chiuso e abbiamo bisogno che il nuovo vaccino venga formalmente acquisito dalle agenzie regolatorie e solo in quel momento, potremo fare valutazioni definitive", ha aggiunto. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)
Speranza: "Non è finita, guardiamo ad altro emisfero"
Commentando gli ultimi numeri dell'emergenza sanitaria legata alla diffusione del coronavirus in Italia, Speranza ha spiegato che "la curva del Covid migliora, però dobbiamo comunque essere preparati". "Tutte le discussioni fatte a livello internazionale ci dicono che la partita non è finita: guarderemo con attenzione particolare quello che avviene nell'altro emisfero. Sono numeri che dobbiamo seguire con grande attenzione perché possono darci indicazione su ciò che può avvenire da noi a partire dall'autunno", ha precisato.
Secondo Speranza, "l'esperienza di questi anni ci dice che l'estate è sempre stato il momento più facile da gestire, per la maggiore permanenza all'esterno delle persone, ma dobbiamo comunque restare preparati. Penso che l'altissima protezione vaccinale con oltre il 90% che ha completato il ciclo primario sopra i 12 anni è il punto di forza del Paese che ci fa guardare con fiducia le prossime settimane".
Rispetto all'utilizzo delle mascherine dopo il 15 giugno, "sono tutte valutazioni ancora da compiere e non c'è nessuna decisione già assunta", ha aggiunto.
"Approccio globale Ue per le sfide nella sanità"
Il ministro ha poi sottolineato che "serve un approccio globale dei Paesi europei alle sfide della salute e serve rafforzare l'Unione europea della salute". "Siamo ad un passaggio - ha spiegato - per i servizi sanitari nazionali sulla sanità e per la costruzione dell'unione europea della salute. Per molto tempo la sanità è stato un tema nazionale o addirittura regionale; la pandemia ci ha invece insegnato che le politiche della salute sono una grande questione internazionale e solo politiche globali possono offrire soluzioni all'altezza". Ancora una volta, ha aggiunto Speranza, "l'Europa di fronte a una crisi ha dimostrato di avere capacità di soluzioni. Anche di fronte alla minaccia del virus delle scimmie si è deciso immediatamente di mettere in campo delle iniziative insieme". "Gli Stati devono essere consapevoli che questa è una sfida più grande delle singole nazioni e dobbiamo lavorare per rendere più forte, questa Unione europea della salute che va nella direzione giusta", ha concluso.