Ictus, la riabilitazione è insufficiente per il 34% dei pazienti

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È uno dei dati emersi da una survey online condotta su 250 pazienti, presentata dall'ISA-AII Italian Stroke Association - Associazione Italiana Ictus in un incontro al ministero della Salute

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In Italia l’ictus è la terza causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie, ma la prima causa di disabilità: sono circa 185mila le persone colpite da ictus ogni anno. È possibile migliorare le condizioni nella fase post acuta, ma va facilitato l'accesso ai trattamenti riabilitativi, insufficienti per un paziente su tre. Questo è il monito lanciato dall'ISA-AII Italian Stroke Association - Associazione Italiana Ictus, in occasione di un incontro tenutosi ieri al ministero della Salute, in cui sono stati presentati i dati emersi da due indagini condotte su pazienti e medici e lo spot con l'attore Massimo Lopez, nell'ambito della campagna "Strike on Stroke".

I risultati dell'indagine su 250 pazienti

Dopo l'ictus si va incontro a difficoltà nella fase di riabilitazione che segue l'evento acuto. Dalla survey online condotta su 250 pazienti, è emerso che l'89% ha riscontrato miglioramenti, sia neurologici che fisici, in seguito ai trattamenti riabilitativi, ma il 34% considera l'esperienza insufficiente e il 17% giudica scarsa la qualità di vita. Inoltre, più del 38% ha iniziato il recupero in una struttura sanitaria diversa rispetto a quella del ricovero. In base alle risposte dei pazienti è emersa la necessità (per il 50% degli intervistati) di maggiori informazioni sulle terapie riabilitative e di un rapporto più continuativo con il neurologo.

La survey su 250 medici

L'indagine condotta su 250 medici ha invece evidenziato che uno su tre ammette di non avere a disposizione PDTA-protocolli-linee guida per indirizzare i malati nei reparti di riabilitazione. Il 38%, invece, lavora in unità neurovascolari dove non viene effettuata una presa in carico riabilitativa, prima della dimissione del paziente. 6 medici su 10, inoltre, ammettono di non sapere se esistono normative regionali per la definizione di un percorso riabilitativo. "L'ictus può essere sconfitto grazie alla prevenzione, ad un intervento terapeutico tempestivo e alle cure innovative oggi disponibili", ha sottolineato Mauro Silvestrini, Presidente ISA-AII. "Esistono tuttavia ancora margini di miglioramento. Fino al 38% dei pazienti presenta spasticità ad oltre un anno dall'evento e le difficoltà nell'accesso alle terapie specifiche sono state ben evidenziate nella nostra indagine". "Una riabilitazione organizzata ed efficiente  in tutti e 21 i sistemi sanitari regionali, deve essere una priorità assoluta da realizzare", ha concluso Paola Santalucia, Presidente Eletto di ISA-AII.

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