Vaccino Covid, Iran restituisce 820mila dosi perché prodotte negli Usa

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Lo riporta Bloomberg, citando quanto riferito da Mohammad Hashemi, un funzionario del ministero della Salute del Paese, alla Tv di stato

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L'Iran ha restituito 820mila dosi di vaccino anti-Covid donate dalla Polonia perché prodotte negli Stati Uniti. Lo riporta Bloomberg, citando quanto riferito da Mohammad Hashemi, un funzionario del ministero della Salute del Paese, alla Tv di stato iraniana il 21 febbraio 2022.
La Polonia ha donato all'Iran circa un milione di dosi del vaccino britannico-svedese AstraZeneca, "ma quando i vaccini sono arrivati ​ abbiamo scoperto che 820.000 dosi importate dalla Polonia provenivano dagli Stati Uniti", ha riferito Hashemi, spiegando che "dopo il coordinamento con l'ambasciatore polacco in Iran, è stato deciso di restituire i vaccini". (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

Covid, sesta ondata in Iran

Decisione in linea con le indicazioni fornite dalla Guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, che nel 2020 ha respinto qualsiasi possibilità di ingresso nel Paese di vaccini americani o britannici, definendoli "proibiti".
L'Iran, alle prese con la sua sesta ondata di infezioni da coronavirus Sars-CoV-2, ora importa solo vaccini occidentali che non sono prodotti negli Stati Uniti o in Gran Bretagna.
Attualmente, come riferito dalle autorità iraniane, la variante Omicron è dominante nel Paese. Con oltre 135mila morti con coronavirus dall'inizio della pandemia di Covid-19, l'Iran è il Paese con il più alto numero di vittime nazionale in Medio Oriente. Stando ai dati comunicati dalle autorità, è vaccinato con 2 dosi circa il 90% della sua popolazione sopra i 18 anni; mentre solo il 37% ha ricevuto anche la dose booster. La campagna di vaccinazione anti-Covid iraniana è basata principalmente sul vaccino cinese Sinopharm.

 

Health workers wearing overalls and protective masks in the intensive care unit of the San Filippo Neri hospital during the Covid-19 Coronavirus pandemic, in Rome, Italy, March 22, 2021. ANSA/GIUSEPPE LAMI

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