Febbre di Lassa, in Gran Bretagna rilevati due casi del virus simile all'Ebola

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Il virus è stato riscontrato in due persone che vivono nell’est del Paese,  membri di una famiglia che è tornata, di recente, dall'Africa occidentale, dove la malattia è endemica. Secondo la dottoressa Susan Hopkins, consulente medico capo dell'Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito, “i casi di febbre di Lassa sono rari nel Paese e non si diffondono così facilmente tra le persone”. Proprio per questo motivo, ha detto, “il rischio complessivo per la salute pubblica è molto basso”

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A due persone che vivono nell’est dell’Inghilterra è stata diagnosticata la febbre di Lassa, un virus simile all'Ebola che può portare ad emorragie interne e sordità. Le persone risultate infette sono membri di una famiglia che è tornata, di recente, dall'Africa occidentale, dove la malattia è endemica. E un terzo parente è sospettato di avere la malattia, ma è ancora in attesa dei risultati di un test di conferma. Lo ha riportato “Sky News”, citando l'Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA).

Basso rischio per la salute pubblica

La febbre di Lassa, si legge nell’articolo, solitamente è causata dall'esposizione con cibo o oggetti domestici contaminati con l'urina o le feci di ratti infetti. Ma può essere trasmessa anche attraverso il contatto con fluidi corporei infetti. In questo caso specifico, si tratta della prima volta che la malattia è stata individuata nel Paese a partire dal 2009 e, in precedenza, si sono verificati solo altri otto casi. Per quanto riguarda i pazienti a cui è stata riscontrata la febbre di Lassa, uno è già guarito, mentre l'altro è in cura presso il Royal Free London NHS Foundation Trust. Mentre la terza persona, per cui l’infezione è solo sospettata, sta ricevendo cure presso il NHS Foundation Trust del Bedfordshire Hospitals. Secondo la dottoressa Susan Hopkins, consulente medico capo dell'UKHSA, “i casi di febbre di Lassa sono rari nel Regno Unito e non si diffondono così facilmente tra le persone”. Proprio per questo motivo, ha detto, “il rischio complessivo per la salute pubblica è molto basso”. I medici, ha confermato l’esperta, stanno comunque “rintracciando tutte le persone che hanno avuto contatti stretti con i casi prima della conferma della loro infezione, per fornire loro valutazioni, supporto e consigli adeguati”.

Le caratteristiche della febbre di Lassa

La febbre di Lassa è una malattia per cui solo l'1% delle persone infette muore. Lo ha riferito l'Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo cui circa l'80% di chi ne viene colpito non mostra sintomi, mentre altri possono manifestare febbre con dolori, mal di testa, vomito e diarrea. Nei casi più gravi si può manifestare gonfiore del viso, liquido nella cavità polmonare, sanguinamento dalla bocca, dal naso, dalla vagina o dal tratto gastrointestinale e un basso livello della pressione sanguigna. La sordità, invece, si verifica nel 25% dei pazienti. Nella metà di questi casi, sottolinea ancora “Sky News”, l'udito ritorna parzialmente dopo uno o tre mesi. Come detto, la malattia risulta endemica in Africa occidentale, dove si stimano dai 100.000 ai 300.000 casi di febbre di Lassa ogni anno nell'Africa occidentale. Secondo il dottor Michael Jacobs, consulente in malattie infettive presso il Royal Free London, “le persone che vivono in aree endemiche dell'Africa occidentale con un'elevata popolazione di roditori sono maggiormente a rischio di febbre di Lassa”. I casi importati, ha aggiunto, “si verificano di rado in altre parti del mondo e riguardano quasi solamente persone che lavorano in aree endemiche in occupazioni ad alto rischio, tra cui gli operatori sanitari o umanitari”.

Operativo 7 giorni su 7 e 24 ore su 24. Al suo interno, attualmente, vengono refertati   con risultati tra le 24 e le 36 ore   quotidianamente circa 1200 tamponi molecolari; con però un potenziale, praticamente doppio, di 3mila test giornalieri. Sono i numeri che raccontano, in estrema sintesi, la  potenza di fuoco  del laboratorio analisi di biologia e microbiologia molecolare dell ospedale di Piacenza. Un presidio cruciale per la lotta al covid, ma non solo, i cui spazi sono stati recentemente riqualificati e potenziati. ANSA/US AUSL PIACENZA +++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY +++

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