Lo ha riferito, a commento dei dati relativi al consueto monitoraggio settimanale, il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), Silvio Brusaferro. "Con la variante Omicron è possibile che le persone che hanno contratto precedentemente l'infezione possano reinfettarsi, e questo dato si conferma da quando Omicron sta diventando dominante", ha aggiunto
"Si rileva un'elevata circolazione del virus un po' in tutti i Paesi europei. In Italia, nella maggior parte delle Regioni, c'è invece un decremento di nuovi casi, anche se alcune regioni hanno dei valori in crescita, ma in questo caso ci sono stati degli aggiornamenti nel caricamento dei dati che, quindi, vanno presi con una certa cautela". Queste le parole del presidente dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), Silvio Brusaferro, in un video a commento dei dati relativi al consueto monitoraggio settimanale del ministero della Salute-Iss. Con la variante Omicron, ha inoltre sottolineato Brusaferro, "è possibile che le persone che hanno contratto precedentemente l'infezione possano reinfettarsi, e questo dato si conferma da quando Omicron sta diventando dominante". (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)
Brusaferro: "Maggiore circolazione virus in fascia 0-19 anni"
Il presidente dell'Iss ha poi riferito che "le fasce d'età più giovani, da 0 a 9 anni e da 10 a 19 anni, sono quelle caratterizzate da un livello di circolazione del virus più elevato, ma tutte le fasce d'età hanno una curva che indica una decrescita". L'età media di chi contrae l'infezione, ha indicato, "è di 36 anni, mentre per ricoveri e decessi le età restano più elevate, rispettivamente sopra i 70 anni e sopra gli 80 anni".
"Salgono prime e terze dosi, ma 4 milioni over 20 senza vaccino"
Quanto all'andamento della campagna di vaccinazione nazionale anti-Covid, Brusaferro ha riferito che "sta crescendo la quota di popolazione che ha effettuato anche la dose booster e anche quella di chi ha iniziato il primo ciclo vaccinale, soprattutto nelle fasce d'età più giovani". Ma, ha aggiunto, "ci sono ancora oltre 4 milioni di italiani sopra i 20 anni che devono ancora fare la prima dose. Si conferma che la protezione delle vaccinazione e del booster è elevatissima rispetto alle complicanze più severe della malattia, ma la vaccinazione protegge anche dall'infezione".
Rezza: "Verso fase nuova ma numeri ancora elevati, prudenza"
Nel corso della conferenza stampa è intervenuto anche Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del Ministero della Salute. "C'è una tendenza, anche se ancora lieve, alla decongestione delle strutture sanitarie. I dati epidemiologici ci mostrano una situazione che sembrerebbe disegnare una fase nuova dell'epidemia, ma siccome i numeri sono ancora molto elevati è bene continuare a mantenere comportamenti prudenti e completare il ciclo vaccinale con la dose di richiamo", ha dichiarato, commentando i dati del monitoraggio settimanale. Tende infatti "ancora a scendere l'incidenza di Covid-19 nel nostro Paese e si fissa a 1362 casi per 100mila abitanti e anche l'Rt è ben al di sotto all'unità a 0,93, mentre il tasso di occupazione dei posti di area medica e intensiva è rispettivamente al 29,5% e 14,8%", ha aggiunto.
Brusaferro: "Decrescita evidente ma ancora prudenza"
Intervenendo in collegamento al talk "La Musica riparte in sicurezza", che si è tenuto a Casa Sanremo, Brusaferro, ha spiegato che c'è "una inversione nella curva dei nuovi contagi, ma siamo in una fase in cui la circolazione è sostenuta: il dato di oggi ci porta 1.300 nuove infezioni su 100 mila abitanti nell'arco di una settimana ma 15 giorni fa eravamo più di 2 mila". "Il segnale di decrescita è evidente, rafforzato dal fatto che l'Rt anche questa settimana si mantiene sotto 1, il che vuol dire sotto la soglia epidemica: questo vuol dire che i casi di ospedalizzazione decresceranno", ha aggiunto.
"Occupazione intensive inizia a decrescere"
Sempre in riferimento all'andamento della pandemia di Covid-19 in Italia e in particolare alla situazione negli ospedali, Brusaferro ha poi riferito che, al momento, "c'è ancora un impegno significativo di ricoverati negli ospedali, 19 mila in area medica, circa 1.440 in terapia intensiva anche se in questo caso il numero ha iniziato a decrescere". "Questo è un segnale positivo, come un segnale positivo è l'adesione alle vaccinazioni, anche alle terze dosi booster, una campagna che in qualche modo vede il nostro Paese in larghissima maggioranza aderire", ha precisato poi il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità.