In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Covid, lo Spallanzani non esclude la rivaccinazione annuale

Salute e Benessere

Secondo il gruppo tecnico scientifico Covid-19 dell’istituto di ricovero, questa ipotetica soluzione aiuterebbe a garantire un’adeguata copertura della popolazione

Condividi:

La vaccinazione contro il Covid-19 potrebbe diventare una pratica annuale. È quanto emerge dalle dichiarazioni del gruppo tecnico-scientifico Covid-19 dello Spallanzani di Roma. “Allo stato attuale delle conoscenze appare ipotizzabile che in seguito si possa pensare a una rivaccinazione annuale per garantire una adeguata copertura della popolazione”, hanno spiegato gli esperti dopo una riunione tecnica per fare il punto sulla situazione epidemiologica e sulle iniziative di controllo del Covid-19. “Andrebbe infine studiata una strategia di profilassi sui soggetti fragili e immunodepressi che non rispondono alla vaccinazione, che potrebbe includere l’impiego degli anticorpi monoclonali, di recente approvati dall’Ema anche come strumento di profilassi”.

“Auspicabile l’estensione dell’obbligo vaccinale alla terza dose”

Per quanto riguarda il vaccino anti-Covid, gli esperti dello Spallanzani hanno dichiarato che “sarebbe auspicabile l’estensione dell’obbligo vaccinale che includa le tre dosi ad altre categorie a particolare rischio o a stretto contatto con il pubblico e l’allestimento e l’impiego di vaccini specificamente disegnati per le varianti predominanti per garantire una copertura ancora maggiore”. 

 

“Vaccino anti Covid ai bambini? Servono più dati”

Il gruppo tecnico scientifico Covid-19, infine, ha parlato della possibilità di estendere il vaccino ai bambini di età compresa tra i cinque e gli undici anni. “La valutazione dei programmi generalizzati di vaccinazione nella popolazione pediatrica sana al di sotto dei 12 anni deve tener conto di molteplici fattori, in termini di benefici e rischi, sia di carattere individuale che di popolazione. È chiara la necessità di avere maggiori dati, soprattutto sulle eventuali conseguenze a lungo termine dell’infezione da Sars-CoV-2 in questa popolazione”. 

 

Gli esperti hanno aggiunto che “per quanto riguarda la popolazione pediatrica abbiamo assistito a un effetto di protezione ‘di popolazione’ per questa fascia di età attribuibile all’impatto della vaccinazione nella popolazione adulta. In altri termini, la vaccinazione della popolazione adulta, in particolare negli operatori scolastici, può aver contribuito a ridurre il rischio di contagio in età scolare. Inoltre, nella popolazione di questa fascia di età il rischio di infezione sembra legato più ai contagi familiari che a quelli in ambito scolastico. L’effetto protezione ‘di popolazione’ sui bambini va mantenuto anche sostenendo i livelli di immunità negli adulti con la terza dose di vaccino. Va comunque evidenziato che l’incidenza di ricoveri nei casi pediatrici rimane estremamente bassa, mentre non sono disponibili dati sul ‘long-Covid’ in questa popolazione”.

approfondimento

Vaccino Covid, cosa sapere sulla terza dose. Domande e risposte