Andare a dormire tra le 22 e le 23 protegge la salute del cuore. Lo studio

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È quanto emerso da nuovo studio dell'Università di Exeter, secondo cui andare a letto troppo presto o troppo tardi potrebbe alterare l'orologio biologico e influenzare negativamente la salute cardiovascolare

Qual è l'ora migliore per andare a dormire e preservare la salute del cuore? Secondo un nuovo studio condotto dagli scienziati dell'Università di Exeter chi si corica tra le 22 e le 23 avrebbe un rischio ridotto di sviluppare malattie cardiache. Al contrario, andare a letto troppo presto o troppo tardi potrebbe alterare l'orologio biologico e influenzare negativamente la salute cardiovascolare.

Lo studio nel dettaglio

Per compiere lo studio, pubblicato sull'European Heart Journal Digital Health, il team di ricerca, coordinato da David Plans, ha esaminato l'associazione tra insorgenza del sonno ed eventi cardiovascolari, considerando anche fattori come genere, età, durata e irregolarità del sonno, abitudine del fumo, livelli di colesterolo e stato socioeconomico, su un campione composto da 88.026 individui, di età compresa tra 43 e 79 anni. Ai partecipanti è stato chiesto di indossare per diversi giorni un accelerometro durante il sonno per misurarne l'attività e gli orari del risveglio e dell'addormentamento. "I risultati dello studio suggeriscono che andare a letto troppo presto o troppo tardi potrebbe destabilizzare l'orologio interno dell'organismo, con effetti avversi sulla salute cardiovascolare", ha spiegato Plans. Nel corso di un follow-up di quasi sei anni, 3172 partecipanti hanno sviluppato patologie cardiovascolari.

I risultati

Dall'analisi è emerso che chi andava a dormire dopo la mezzanotte correva un rischio cardiovascolare del 25% più elevato rispetto a chi si coricava nella fascia considerata ideale. Mentre il rischio risultava del 24% maggiore per coloro che andavano a letto prima delle 10 di sera.
"Il nostro studio indica che il momento migliore per andare a letto corrisponde a un tempo specifico nel nostro ciclo naturale sonno/veglia di 24 ore e che qualunque deviazione rispetto al ritmo circadiano potrebbe essere nociva per la salute. Il momento più rischioso è dopo la mezzanotte, probabilmente perché andare a letto così tardi riduce le chance di essere esposti alla luce del mattino che è importante per resettare il nostro orologio interno", ha concluso Plans.

 

E' boom delle diagnosi di depressione che fanno impennare anche consumo di farmaci antidepressivi: sono triplicati i casi trattati in USA tra 1987-1997 e cosi l'uso di antidepressivi. Ma il mondo non Ë sempre pi˘ depresso, come tanti dati epidemiologici, spesso confusi, vogliono farlo apparire: molti di quei casi 'bollati' come depressione potrebbero in realt‡ essere non altro che condizioni momentanee di tristezza, pessimismo dovute a situazioni e/o all'indole individuale. Siamo di fronte a una "pandemia" fittizia di depressione, spiega lo psichiatra Paolo Cioni, responsabile di un servizio di salute mentale presso la ASL e docente alla Scuola di Specializzazione in Psichiatria di Firenze in occasione del Convegno 'Ai confini della mente e oltre' oggi a Milano, dovuta soprattutto a criteri diagnostici ancora troppo vaghi che possono far rientrare in una diagnosi di depressione anche stati d'animo di per sÈ non patologici. Eppure, spiega Cioni, oggi potremmo avvalerci di metodi diagnostici pi˘ obiettivi, indici psicofisiologici per la validazione del quadro clinico di depressione come la presenza di profonde alterazioni della qualit‡ del sonno, rilevabili con un elettronecefalogramma (EEG). 
ANSA/LUCIANO DEL CASTILLO

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