Green pass, Ricciardi: "Imprudente prolungare durata tampone, espone a rischi"
Salute e BenessereSecondo Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, la proposta di prolungare a 72 ore la validità dei test per ottenere il certificato verde "è una misura non basata sull'evidenza scientifica". "Il periodo è troppo lungo. Il tampone è una misura puntuale di negatività", ha aggiunto
Secondo Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, la proposta di prolungare a 72 ore la validità del tampone per l'ottenimento del Green pass, "è una misura non basata sull'evidenza scientifica e non prudente".
"Il periodo è troppo lungo. Il tampone è una misura puntuale di negatività. Quindi prolungare eccessivamente questo periodo di tempo espone a rischio", ha dichiarato Ricciardi, docente di Igiene all'università Cattolica di Roma, all'Adnkronos Salute, commentando la richiesta avanzata dalle Regioni di allungare la validità dei test per ottenere il certificato verde, in vista del 15 ottobre, quando la certificazione verde diventerà obbligatoria sui luoghi di lavoro. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)
Ricciardi: "Mantenersi nell'ambito delle evidenze scientifiche"
Il consigliere del ministro Speranza ha poi sottolineato che "serve mantenersi nell'ambito delle evidenze scientifiche" per queste decisioni. "Abbiamo capito bene che tutte le volte che si ci è discostati dalle evidenze scientifiche si è andati incontro a problemi. Tutti i Paesi che non hanno preso decisioni basate su dati scientifici hanno compromesso sia la salute che l'economia. Dunque è bene attenersi a quello che sappiamo", ha aggiunto.
Crisanti: "Green pass? Con tampone dovrebbe dovrebbe avere 24 ore di validità"
Anche Andrea Crisanti, direttore Dipartimento di Microbiologia Molecolare Università di Padova, è della stessa opinione. "Non c'è nulla che giustifichi" la validità del tampone dopo due/tre giorni per l'ottenimento del Green pass "perché ci si può infettare il giorno dopo oppure quando si effettua il tampone essere infetti a livelli bassi", ha dichiarato in un intervento a "24Mattino" su Radio 24. Secondo Crisanti, il Green Pass per avere un impatto sulla trasmissione del virus "dovrebbe essere limitato a quelli che hanno fatto la seconda dose di vaccino entro sei mesi e a chi ha fatto il tampone dopo le 24 ore". Un'ipotesi, quest'ultima "chiaramente impraticabile".