Lo ha annunciato la premier neozelandese, Jacinda Ardern, spiegando che il governo sta cercando di valutare le proporzioni del nuovo focolaio emerso questa settimana ad Auckland
In Nuova Zelanda è stato esteso fino al 24 agosto il lockdown di tre giorni che avrebbe dovuto terminare oggi alla luce della crescita dei casi di Covid-19, legata alla diffusione della variante Delta. Lo ha annunciato la premier neozelandese, Jacinda Ardern, spiegando che il governo sta cercando di valutare le proporzioni del nuovo focolaio emerso questa settimana ad Auckland, al quale sarebbero legati anche i contagi rilevati a Wellington. "Questo è importante, significa che stiamo iniziando a ricostruire un quadro dei confini di questo focolaio - ha dichiarato Ardern -. In questo momento, non abbiamo contagi che spuntano a caso". L'origine del nuovo focolaio è stata identificata in un viaggiatore di ritorno da Sydney. (VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)
Nuova Zelanda: primo caso dopo sei mesi ad Auckland
Il lockdown, nel Paese, è stato annunciato martedì 17 agosto dopo la scoperta del primo caso Covid dopo sei mesi a contagi zero. Come precisato dal ministro della Sanità locale, la prima positività nel Paese è stata registrata ad Auckland. Il caso, riguardante un uomo 58enne, ha costretto le autorità ad adottare misure per prevenire una possibile diffusione dell'epidemia. Il 17 agosto, la premier neozelandese, Jacinda Ardern, ha infatti annunciato nel corso di un messaggio televisivo alla nazione, un lockdown nazionale, che, come detto avrebbe dovuto terminare oggi. “La cosa migliore che possiamo fare per uscirne il più rapidamente possibile è agire con rigore”, ha sottolineato Ardern in conferenza stampa martedì. “Abbiamo visto cosa può succedere altrove se non riusciamo a controllare la situazione. Abbiamo solo una possibilità”, ha aggiunto con fermezza, sottolineando come la diffusione della variante Delta, ad oggi, “cambi le regole del gioco”. Era dal 28 febbraio che non si registrava un caso a livello locale in Nuova Zelanda. I cittadini, nel frattempo, hanno vissuto senza restrizioni, sebbene i confini internazionali siano rimasti in gran parte chiusi.