Come emerso da un lavoro di ricerca condotto dagli studiosi dell’Università di Oxford, la concentrazione nel cervello di due particolari neurotrasmettitori, chiamati rispettivamente “acido gamma-aminobutirrico” (GABA) e “glutammato”, può riuscire a prevedere l’abilità di una persona con i numeri e la matematica
Sono due particolari neurotrasmettitori, chiamati rispettivamente “acido gamma-aminobutirrico” (GABA) e “glutammato” e, soprattutto nel cervello dei bambini, possono rappresentare un elemento che permette di stabilire la particolare predisposizione e abilità nei confronti della matematica. Le hanno individuate i ricercatori dell’Università di Oxford nell’ambito di uno studio i cui risultati sono stati pubblicati all’interno della rivista scientifica “Plos Biology”.
Il ruolo dei due neurotrasmettitori
In particolare, come hanno rilevato gli studiosi coordinati da Roi Cohen Kadosh e da George Zacharopoulos, due segnali determinanti per tentare di anticipare la bravura e la dimestichezza di una persona con i numeri sarebbero rappresentati dall'elevata quantità del neurotrasmettitore GABA, nel cervello, e dalla ridotta quantità di glutammato. Fattore completamente ribaltato nel cervello di un giovane adulto, dove questa valutazione può essere fatta considerando la presenza di questi stessi neurotrasmettitori, ma esattamente al contrario.
I risultati ottenuti dai ricercatori
Gli esperti, per arrivare a produrre la loro tesi scientifica, sono partiti dall’assunto che le capacità matematiche sono intrinsecamente connesse alle concentrazioni dei due neurotrasmettitori, GABA e glutammato, in un'area specifica del cervello, denominata “solco intraparietale”. Per rafforzare questo concetto, i ricercatori hanno analizzato 255 bambini e giovani, con età variabile dai sei anni in su, fino ad arrivare a pazienti che frequentano l'università, valutandone nel dettaglio le abilità matematiche. Come step ulteriore, poi, hanno misurato nel cervello di ciascuno dei partecipanti alla ricerca le concentrazioni dei due neurotrasmettitori antagonisti, il GABA, dotato di caratteristiche e funzioni inibitorie ed il glutammato, che possiede, invece, funzioni eccitatorie per i neuroni. In base ai risultati ottenuti, i ricercatori di Oxford hanno potuto rilevare che, soprattutto nei bambini più piccoli, maggiori sono i livelli del neurotrasmettitore GABA e minori quelli di glutammato nel solco intraparietale, più efficienti si possono rilevare le abilità in campo matematico. Esattamente all’opposto, infine, è ciò che accade nei giovani adulti, dove risulta la quantità di glutammato a riuscire a prevedere la dimestichezza con i numeri e la matematica. O, più precisamente, maggiore è la concentrazione di glutammato nel solco intraparietale, migliori risultano essere le performance matematiche, mentre vale l'opposto per il GABA. Tra le caratteristiche legate a questo studio quella di poter riuscire, adesso, a far luce su future implicazioni legate alla messa a punto di programmi di intervento per disturbi dello sviluppo o dell'apprendimento basati sul cervello.