Un'epidemia da coronavirus avrebbe colpito l'Asia 20mila anni fa. Lo studio

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Il virus avrebbe lasciato tracce evidenti nel corredo genetico di alcune popolazioni di Cina, Giappone, Mongolia, Taiwan, Nord e Sud Corea. A indicarlo sono i risultati di un nuovo studio internazionale sull'evoluzione del genoma, pubblicato su Current Biology

20mila anni fa in Asia orientale si sarebbe verificata un'altra grande epidemia da coronavirus, lasciando tracce evidenti nel corredo genetico di alcune popolazioni di Cina, Giappone, Mongolia, Taiwan, Nord e Sud Corea.
A indicarlo sono i risultati di un nuovo studio internazionale sull'evoluzione del genoma, condotto tra Stati Uniti e Australia dall'Università dell’Arizona, in collaborazione con l'Università della California a San Francisco, l'Università di Adelaide e la Queensland University of Technology.

Lo studio nel dettaglio

Negli ultimi 20 anni, ci sono stati tre focolai epidemici di coronavirus gravi: la Sars, che ha avuto origine in Cina nel 2002 e ha ucciso più di 800 persone; la Mers che ha causato il decesso di 850 persone, e Sars-CoV-2 che con la malattia Covid-19 ha ucciso finora oltre 3,8 milioni di persone.
Ma i risultati della nuova analisi, descritta sulle pagine della rivista specializzata Current Biology, potrebbero contribuire a fare luce sulla millenaria convivenza dell'uomo con virus pericolosi come quello responsabile della pandemia di Covid-19.
"Il genoma umano moderno conserva informazioni evolutive che risalgono a decine di migliaia di anni fa un po' come gli anelli dei tronchi che forniscono informazioni sulle condizioni in cui sono cresciuti gli alberi", ha spiegato Kirill Alexandorv della Queensland University of Technology. Nello studio, i ricercatori hanno utilizzato i dati del 1000 Genomes Project, il più grande database pubblico della variabilità genetica umana, per studiare i cambiamenti nei geni umani coinvolti nell'interazione col virus Sars-Cov-2, in modo da accelerare lo sviluppo di nuovi farmaci antivirali.

I risultati della ricerca

"Attraverso un'analisi evolutiva, gli esperti di scienze computazionali del team hanno scoperto che gli antenati di alcune popolazioni dell'Asia orientale hanno vissuto un'epidemia da coronavirus simile a Covid-19", ha precisato Alexandrov. "Nel corso dell'epidemia, la selezione ha favorito quelle varianti dei geni umani che presentavano cambiamenti adattativi probabilmente utili a ridurre la severità della malattia. Conoscendo sempre meglio queste antiche minacce virali, capiamo meglio come i genomi di diverse popolazioni umane si sono adattate ai virus che sono stati recentemente riconosciuti come un importante motore dell'evoluzione umana. Un altro importante risultato di questa ricerca è la capacità di identificare i virus che hanno causato epidemie nel passato e che potrebbero farlo anche in futuro. Questo in teoria ci consente di fare una lista dei virus potenzialmente pericolosi per sviluppare test diagnostici, vaccini e farmaci da usare in caso dovessero tornare", ha concluso il ricercatore.

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