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Covid, Sileri a Sky TG24: "Il problema delle varianti sottovalutato non solo in Italia"

Salute e Benessere

Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, nel corso di un intervento a "Timeline". "Dobbiamo tendere al target di sequenziare il 5% dei tamponi positivi" perché "il problema non è la variante Delta ma anche quelle che verranno dopo", ha spiegato

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"Dobbiamo tendere al target di sequenziare il 5% dei tamponi positivi", dal momento che "il problema non è la variante Delta ma anche quelle che verranno dopo". Proprio per questo motivo, "il 5% devono essere anche altri Paesi a raggiungerlo, non è un problema solo dell'Italia. Tutti, in Europa, devono sforzarsi. Questo limite nella comprensione dell'importanza di monitorare le variante non è un problema solo italiano, ma tipico anche di altri Paesi". Così, a proposito del tema legato alle mutazioni del virus, si è espresso il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, nel corso di un intervento a "Timeline", su Sky Tg24. (VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

Il ritardo sul tracciamento

Il ritardo sul tracciamento delle varianti? Le risposte, in merito, “andrebbero chieste al gabinetto del ministero della Salute”. Queste, poi, le parole del sottosegretario, circa il ritardo di questi mesi legato proprio al monitoraggio sulle mutazioni del coronavirus. “Io stesso, ai primi di gennaio, ho fatto presente che andava rafforzata questa ricerca delle varianti e questa sorveglianza”, ha spiegato. “Il professor Palù, presidente dell’Aifa, aveva già buttato giù un progetto, e io per mesi ho sollecitato questo progetto che ha trovato dei finanziamenti da poche settimane e sta partendo”, ha detto ancora Sileri. “La lentezza di questi mesi è di esclusiva responsabilità del gabinetto del ministero della Salute. Dall’8 gennaio 2021 era pronto e parte solo oggi”. 

Sileri: “Numeri sulla variante Delta aumenteranno”

Sempre a proposito di varianti del virus, Sileri ha affrontato anche il tema che riguarda la variante Delta, la cui diffusione sta preoccupando anche l’Italia. Secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) “entro la fine di agosto rappresenterà il 90%” dei virus in circolazione nell'Unione Europea. Ma, sebbene questa variante sia particolarmente contagiosa, al momento questo dato non ha influito sulle strutture sanitarie con un aumento dei ricoverati, anche grazie all’avanzamento della campagna vaccinale. Restando al nostro Paese, ha detto il sottosegretario alla Salute, i numeri della prevalenza della variante Delta in Italia “sono aumentati e continueranno ad aumentare” e la mutazione stessa “tenderà a sostituire anche da noi come nel Regno Unito, la variante inglese”.

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Rallentare la velocità di diffusione e rafforzare il tracciamento

Obiettivo principale, adesso, è quello di “rallentarne la velocità di diffusione e rafforzare il tracciamento per limitarne i casi, ma a qualche settimana da oggi le percentuali sono destinate a crescere”, ha confermato Sileri. “Nel frattempo, il rallentamento deve consentire una più rapida vaccinazione con le seconde dosi affinché questa variante non faccia danni”, ha detto in conclusione, con una rassicurazione. “Per chi ha la seconda dose, gli effetti clinici di questa variante sono limitati. Continuiamo a osservare quello che succede nel Regno Unito, che sta più avanti di noi in questa esperienza, per prendere i provvedimenti necessari”, ha aggiunto ancora.

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