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Vaccino Covid, Fedriga: “Farlo in vacanza? Stiamo valutando”

Salute e Benessere
©Ansa

Lo ha sottolineato il presidente del Friuli-Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, spiegando, nel corso di un’intervista televisiva, come si tratti di un'ipotesi al vaglio della stessa Conferenza delle Regioni e per cui “abbiamo dato mandato alla Commissione Salute di analizzare tutte le opportunità”

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Il vaccino anti-Covid somministrato nei luoghi di vacanza? E’ una possibilità che si sta valutando. Lo ha confermato Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli-Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, nel corso di un collegamento con RaiNews24. Si tratta, ha aggiunto, di “un'ipotesi che stiamo valutando come Conferenza delle Regioni e per cui abbiamo dato mandato alla Commissione Salute di analizzare tutte le opportunità”. (VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE

Le valutazioni sui numeri

Il problema di vaccinare i cittadini nei luoghi di vacanza, ha poi continuato Fedriga, risiede però nei numeri. Occorre sapere, infatti, “non soltanto dove mandare il vaccino ma anche il personale per somministrarlo. Ci sono località dove arrivano milioni di persone durante l'estate, sarebbe impossibile pensare di arrivare a quei numeri”, ha aggiunto ancora nel corso del suo intervento. Obiettivo, in quest’ottica, quello di “mettere in campo un sistema organizzativo che sia credibile, realizzabile per dare un servizio ai cittadini e non per non prenderli in giro dicendo 'non preoccupatevi, ovunque avrete il vaccino'”. La parola d’ordine, secondo il presidente della Conferenza delle Regioni è una: “equilibrio”.

Un comparto da rilanciare

Il presidente del Friuli-Venezia Giulia ha quindi sottolineato come “già oggi alcuni vaccini per bimbi possano essere fatti in un posto diverso da quello di residenza. E' il problema meno pesante”, ha commentato. Tra gli aspetti da valutare, comunque, ci sono “la vaccinazione per chi si ferma per un periodo più lungo, mentre per chi fa soggiorni brevi”, ha spiegato, è necessario “lavorare sulle tempistiche della somministrazione della seconda dose, considerando che il Pfizer può andare da 21 a 42 giorni, Moderna da 28 a 42 giorni, AstraZeneca 12 settimane”. Per Fedriga, risulta fondamentale, in questa fase, “favorire al massimo la campagna vaccinale e anche la prospettiva che il cittadino vada in vacanza, non soltanto per il piacere della singola persona ma per un comparto che è stato massacrato nell'anno di pandemia e che dobbiamo assolutamente rilanciare”, ha concluso.

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