Tutte le Regioni sono sotto la soglia d'allerta, pari al 30%. Lo ha sottolineato l’ultimo monitoraggio, datato 30 maggio, diffuso online sul portale dell'Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari regionali
Continua a scendere, in Italia, la percentuale di posti letto nelle terapie intensive degli ospedali occupati da pazienti Covid, attestandosi attualmente al 12%, con tutte le Regioni sotto la soglia d'allerta, pari al 30%. A confermarlo, sono i dati, relativi al 30 maggio, diffusi online dal portale dell'Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari regionali (Agenas). I numeri, basati su una rielaborazione dei dati forniti della Protezione Civile, rilevano, inoltre, che anche la percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid-19 nei reparti ospedalieri ordinari è scesa ancora, fino a quota 11%. Anche in questo caso tutte le Regioni sono sotto la soglia d'allerta (individuata dal decreto del Ministro della Salute del 30/4/2020), che è pari al 40%. Si tratta dei valori più bassi mai raggiunti dall'inizio del monitoraggio Agenas, ovvero da novembre 2020. (VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)
Terapie intensive e reparti ordinari nelle varie Regioni
Secondo l'Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari regionali, i dati sono ancora più significativi se confrontati con quelli di due mesi fa: il 29 marzo, infatti, le terapie intensive occupate da pazienti positivi al Covid-19 erano al 41% e i ricoveri Covid al 44%.
Questo, nel dettaglio, è attualmente il tasso di occupazione delle terapie intensive e dei reparti di area medica (malattie infettive, medicina generale e pneumologia) nelle varie Regioni e Province autonome: Abruzzo (8% intensive, 10% reparti ordinari); Basilicata (2%, 13%); Calabria (11%, 26%); Campania (10%, 8%); Emilia Romagna (13%, 8%); Friuli Venezia Giulia (3%, 3%); Lazio (16%, 14%); Liguria (14%, 7%); Lombardia (17%, 13%); Marche (13%, 10%); Molise (5%, 4%); PA di Bolzano (3%, 4%); PA di Trento (14%, 4%); Piemonte (13%, 11%); Puglia (11%, 15%); Sardegna (6%, 9%); Sicilia (8%, 14%); Toscana (21%, 8%); Umbria (5%, 9%); Valle d'Aosta (3%, 3%); Veneto (5%, 5%).