
Covid, università di Genova: il distanziamento di un metro non evita il contagio
Una ricerca pubblicata su Scientific Reports dimostra che non c'è fondamento scientifico che colleghi la pratica di tenere un metro di distanza tra le persone e la difficoltà di trasmissione del virus. "La mascherina è l'unico modo per essere al sicuro", spiegano i ricercatori

Il distanziamento sociale per bloccare il Covid19 non funziona: lo rende noto l'Università di Genova spiegando che "l'attuale ignoranza circa la dimensione iniziale delle goccioline di saliva che accompagna le esalazioni umane (tosse, starnuti, ecc.) e che fungono da veicolo per il virus Sars-CoV-2, non permette di identificare una distanza capace di garantire sicurezza tra gli individui”
Tutti i numeri del Coronavirus“Da questo punto di vista - spiegano dall’ateneo ligure - l'uso della mascherina è l'unico modo attualmente comprovato di avere una maggiore sicurezza” dal virus
Lo speciale coronavirusLa ricerca è frutto del lavoro di un gruppo di scienziati, esperti di fisica dell’atmosfera, dinamica dei fluidi e bio-fluidodinamica, che fanno parte dell'Università di Genova, Okinawa Institute of Science and Technology, Università Cote d'Azur e della sezione genovese dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
Le regioni in zona arancione"È ormai un fatto assodato che il Covid-19 sia in gran parte causato dalla trasmissione per via aerea, un fenomeno che ha rapidamente guadagnato grande attenzione da parte della comunità scientifica”, spiegano ancora gli studiosi
Brusaferro: "Speriamo di superare la pandemia nel 2021"“Sono svariate le pubblicazioni scientifiche, tutte molto recenti, che dimostrano tale evidenza - spiega Andrea Mazzino, ricercatore e docente di fluidodimamica dell’Università di Genova - Gli esperimenti dicono che la dimensione delle goccioline emesse copre un grosso intervallo di variazione”
Von der Leyen: "In arrivo 300 milioni di dosi di vaccino per l'Ue"“Possono presentarsi goccioline di un millimetro e goccioline di meno di un micron (1/1000 di millimetro), sebbene come vedremo ci siano grosse discordanze nei risultati oggi disponibili nella letteratura scientifica”, prosegue il ricercatore
Miozzo a Sky TG24: "Curva stabile ma non si sta abbassando""Alla luce di tale meccanismo di contagio, il distanziamento è di fondamentale importanza per limitare la diffusione della malattia. La ragione di ciò è ovvia: le goccioline hanno un certo peso e prima o dopo cascano a terra”
Le differenze tra vaccino Pfizer e vaccino ModernaIl punto cruciale - spiega però Mazzino - è “conoscere al meglio la distanza a cui cadono la maggioranza di esse per identificare una fascia di rischio attorno alla persona infetta”
Coronavirus, la mappa interattiva della diffusione del virus nel mondoMa questa distanza sembra non essere quella del metro, come suggerito dall'Oms. "Non esistono evidenze che dimostrino che il distanziamento di 1 metro sia sufficiente - sottolinea Mazzino - il nostro studio utilizza modelli fisico-matematici che dimostrano che le linee guida Oms in fatto di distanziamento non hanno alcun fondamento scientifico”
Sky TG24 nel laboratorio del vaccino italiano ReitheraIn particolare, ben tre ragioni ne minano la fondatezza. Primo, delle goccioline di saliva emesse, che hanno raggi variabili in un intervallo molto ampio (dal micron al millimetro) e non è noto con sufficiente precisione come si distribuiscano tra le varie taglie
Pillole di vaccino, le puntate dello speciale SkySecondo, il range di variazione di grandezza e la loro distribuzione statistica si conosce solo approssimativamente: per esempio, non si sa quante goccioline ci siano in un intervallo di raggi tra 1 micron e 2 micron, o intervalli simili all'interno di un'emissione
Coronavirus, dal primo contagio alla pandemia: le tappe“Nello studio ci concentriamo sulla tosse ma riteniamo che le conclusioni valgano anche per le altre emissioni, violente e non - prosegue il ricercatore -. Non c’è ancora nessuna ricerca evidenza scientifica mente provata sulla 'preferenza' (ossia la sua possibilità di mantenere inalterata la sua carica virale) del virus di essere veicolato da goccioline liquide o piuttosto che da nuclei secchi”
Altri ancora non riportano evidenze di goccioline sotto il micron. Si va quindi dalla quasi totalità di gocce sotto il micron a nessuna
Secondo Mazzino, "serve un grosso sforzo per arrivare ad una convergenza di risultati sulla distribuzione iniziale delle dimensioni delle goccioline emesse durante un'espulsione (starnuto, tosse, parlare, cantare)"
“In assenza di ciò il concetto di distanziamento per minimizzare il contagio appare evanescente". Per questo, "solo la ricerca multidisciplinare (ingegneria, fisica, chimica, biologia) potrà svelare queste risposte ancora inevase, garantendo così la possibilità di attuare linee guida solide per la difesa da un nemico invisibile ma spietato”, conclude lo scienziato