E’ stata messa a punto dai ricercatori della Purdue University, che hanno lavorato concentrandosi sulla calcitonina, un ormone sviluppato come farmaco e che viene già usato per le persone che soffrono di questa patologia. La nuova variante, in un prossimo futuro, potrebbe avere un ruolo importante nelle cure in quanto più efficace e con meno effetti collaterali
Una nuova variante di un farmaco già utilizzato per contrastare l'osteoporosi, “una malattia sistemica caratterizzata da una riduzione della massa ossea e da un’alterazione della microarchitettura del tessuto scheletrico, che diventa più fragile e più esposto ad un rischio di fratture spontanee o per traumi di lieve entità”, come spiega il portale di Fondazione Veronesi. E’ stata messa a punto dai ricercatori della Purdue University che, con un articolo pubblicato sul “Biophysical Journal”, hanno riportato i dati del loro studio sulla calcitonina, un ormone sviluppato come farmaco e che viene già usato per le persone che soffrono di questa patologia. E che, in un prossimo futuro, potrebbe avere un ruolo importante nelle cure, in quanto più efficace e con meno effetti collaterali.
Il ruolo della calcitonina
La calcitonina, spiegano i ricercatori in un comunicato apparso sul sito dell’ateneo americano, è l'ormone responsabile della normale omeostasi del calcio. Nei pazienti che soffrono di osteoporosi funge da inibitore del riassorbimento osseo, con un conseguente aumento della massa delle ossa. Ma la calcitonina stessa subisce una alterazione in acqua, portando ad una ridotta efficacia se usata come terapia. Come sostituto, ai pazienti affetti da osteoporosi, viene quindi prescritta la calcitonina di salmone. Non subisce alterazioni così rapidamente ma non è pienamente efficace, oltre a indurre potenziali effetti collaterali negativi. "La tecnologia può contribuire a rendere questi farmaci a base di calcitonina più sicuri ed efficaci", ha spiegato Elizabeth Topp, tra i firmatari della ricerca "Il nostro approccio aumenterà il potenziale terapeutico della calcitonina umana, promettendo un'opzione più efficace per sostituire la calcitonina di salmone per l'osteoporosi e per i disturbi correlati", ha detto.
Il procedimento chimico
Per diminuire la tendenza a queste alterazioni e aumentare così anche il beneficio terapeutico della calcitonina umana, i ricercatori della Purdue Univeristy hanno così sottoposto al procedimento chimico della fosforilazione alcuni residui di amminoacidi specifici. "Questa tecnologia fornisce un modo per stabilizzarli in modo reversibile in modo che la modifica stabilizzante si interrompa quando il farmaco viene somministrato al paziente", ha spiegato ancora Topp.