Vaccino Covid, Irbm Pomezia: fine fase sperimentazione entro dicembre

Salute e Benessere

Piero di Lorenzo, il presidente del centro di ricerca, ha confermato che “se non insorgeranno problematiche improvvise è ragionevole pensare che la fase clinica di sperimentazione possa concludersi entro fine novembre”

“Se non insorgeranno problematiche improvvise è ragionevole pensare che la fase clinica di sperimentazione possa concludersi entro fine novembre o i primi di dicembre”. A dirlo è Piero di Lorenzo, il presidente di Irbm a proposito del vaccino sviluppato dal centro di ricerca e dall’Università di Oxofrd, per conto di AstraZeneca, nel corso di un’intervista al sito Financial Lounge. “Al termine della fase 3, la palla passa all’Agenzia europea del farmaco (Ema) che valuta l'eventuale validazione”, ha aggiunto di Lorenzo. In circostanze normali sono necessari fino a dodici mesi per la validazione, ma in questo caso la procedura, già iniziata, sarà più breve.

Le parole di Conte

L’annuncio era già stato anticipato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Se le ultime fasi di preparazione (il cosiddetto 'rolling value') del vaccino Oxford-Irbm Pomezia-Astrazeneca saranno completate nelle prossime settimane, le prime dosi saranno disponibili all'inizio di dicembre”, aveva dichiarato il premier.

 

La testimonianza del volontario italiano

Al processo di sperimentazione del vaccino anti-Covid sviluppato da AstraZeneca, Irbm e Università di Oxford ha preso parte anche l’italiano Antonio Metastasio, psichiatra e geriatra di Terni. Dopo aver preso parte ad una nuova visita di controllo, il cui esito è stato positivo, l’uomo ha rilasciato alcune dichiarazione all’agenzia Ansa. “Sto bene e la sperimentazione sta andando avanti, speriamo di avere risultati positivi quanto prima”, ha affermato Metastasio, per poi lanciare un appello a tutti. “C’è un nemico e dobbiamo combatterlo tutti insieme. In questo momento mettendo le mascherine, rispettando il distanziamento e curando con attenzione l’igiene delle mani. In attesa che il vaccino arrivi, speriamo prima possibile. Perché in questo momento non c’è una via unica e certa per uscirne”.

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