In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Covid-19, Inail: al 31 agosto denunciati 52.209 contagi sul lavoro

Salute e Benessere

Solo ad agosto 2020 i decessi segnalati sono stati 27 (303 in totale), rispetto ad un mese prima, e 846 sono stati i casi di contagio sul lavoro, sempre rispetto ai dati rilevati al 31 luglio. Sono i numeri legati all’ottavo report nazionale elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro

Condividi:

I contagi sul lavoro da Covid-19 denunciati all’Inail, con riferimento alla data del 31 agosto scorso, sono in tutto 52.209, “con un’incidenza del 19,4% rispetto al totale dei contagiati nazionali comunicati dall’Istituto superiore di sanità alla stessa data”, come comunica l’Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro all’interno dell’ottavo report elaborato dalla Consulenza statistico attuariale. E’ questo solo uno dei dati emersi nel rapporto pubblicato oggi, 21 settembre, in cui si scopre che nel mese di agosto sono stati 846 i casi segnalati in più rispetto a quelli rilevati dal monitoraggio al 31 luglio. I casi mortali sono, invece, 303 in tutto, “circa un terzo dei decessi denunciati all’Inail da inizio anno e con un’incidenza dello 0,9% rispetto al complesso dei deceduti nazionali da Covid-19 comunicati dall’Iss al 31 agosto”, 27 in più rispetto ai dati rilevati un mese prima, concentrati in particolare tra gli uomini (83,8%) e nelle fasce 50-64 anni (69,3%) e over 64 anni (19,8%), con un’età media dei deceduti di 59 anni. Inoltre, considerando il totale delle infezioni di origine professionale segnalate all’Inail stesso, si nota come il 71,3% dei lavoratori contagiati siano donne e l’età media scende a 47 anni.

I dati regionali

Oltre ai dati relativi a contagi e decessi sul lavoro, l’Inail ha pubblicato una versione aggiornata delle schede di approfondimento sui casi registrati nelle 19 regioni italiane e nelle due province autonome di Trento e Bolzano, che diffonde con cadenza mensile. Dall’analisi territoriale è emerso il fatto che più di 8 denunce su 10 sono concentrate nel Nord Italia: il 56,1% nel Nord-Ovest e il 24,2% nel Nord-Est, seguiti da Centro (11,9%), Sud (5,7%) e Isole (2,1%). Considerando, invece, i contagi con esito mortale, la percentuale del Nord-Ovest rispetto al totale è del 56,4%, mentre il Sud, con il 16,2% dei decessi, precede il Nord-Est (13,2%), il Centro (12,2%) e le Isole (2,0%). Tra le regioni italiane, viene confermato il primato negativo della Lombardia, con oltre un terzo dei casi denunciati (36,0%) e il 42,6% dei decessi. La provincia più colpita, tra l’altro, è proprio quella di Milano (11,0%), seguita da Torino (7,9%), Brescia (5,5%) e Bergamo (4,7%), che con 37 decessi, pari al 12,2% del totale, risulta al primo posto tra le province con più casi mortali, seguita da Milano (8,3%), Brescia (7,9%) e Napoli (6,3%). 

Il focus sulle categorie più colpite

Nel rapporto, l’Inail ha poi dedicato, come di consueto, un focus sulle categorie professionali maggiormente colpite dal virus. Il dato sottolinea come 8 infezioni su 10 siano state registrate in ambito sanitario. “Prendendo in considerazione le attività produttive, il 71,2% delle infezioni denunciate e il 23,3% dei casi mortali si concentra nel settore della Sanità e assistenza sociale (che comprende ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche, policlinici universitari, residenze per anziani e disabili), che insieme al settore degli organismi pubblici preposti alla sanità (Asl) porta all’80,2% la quota dei contagi e al 34,0% quella dei decessi avvenuti in ambito sanitario”, si legge nel report. Seguono poi i servizi di vigilanza, pulizia, call center, il settore manifatturiero (addetti alla lavorazione di prodotti chimici, farmaceutici, alimentari) e le attività dei servizi di alloggio e ristorazione.

approfondimento

Coronavirus, ultime notizie dall'Italia e dal mondo