Fascite plantare, le scarpe con la punta in su potrebbero favorirla

Salute e Benessere

È quanto emerge da un nuovo studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports dai ricercatori dell’Università di Boston

Le scarpe con la punta incurvata verso l’alto potrebbero favorire la fascite plantare, un disturbo caratterizzato dall’infiammazione del legamento arcuato che attraversa la parte inferiore del piede e collega il tallone con la base delle dita. In uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports, gli esperti dell’Università di Boston spiegano che ciò avviene perché questa tipologia di calzature, ormai sempre più diffusa, indebolisce la muscolatura del piede.

Lo svolgimento dello studio

 

Negli ultimi anni la fascite plantare è diventata uno dei disturbi del piede più diffusi al mondo. I ricercatori ipotizzano che ciò possa dipendere dalla popolarità delle calzature contraddistinte da una punta rivolta verso l’alto, che crea un angolo tra il terreno e la punta del piede. Se da un lato indossare queste scarpe aiuta a camminare più facilmente, riducendo lo sforzo muscolare, dall’altro può favorire l’insorgenza di disturbi del piede. Per verificarlo, gli esperti dell’Università di Boston hanno coinvolto 13 volontari in un esperimento nel corso del quale dovevano indossare quattro tipi di calzature, con diversa angolazione della punta rispetto al terreno. Dai risultati ottenuti è emerso che più la punta della scarpa si incurva verso l’alto, meno sforzo muscolare fa il piede per muoversi. Secondo i ricercatori è proprio la riduzione dello sforzo muscolare ad aprire la strada a disturbi come la fascite plantare.

 

Le cause della fascite plantare

 

Come spiega Humanitas, la fascite plantare è piuttosto comune per chi pratica sport, ma può insorgere anche nei soggetti in sovrappeso od obesi, nelle donne in gravidanza e in chi utilizza delle scarpe che mettono sotto eccessivo stress il tallone e il legamento arcuato del piede. Anche chi cammina in modo scorretto a causa di particolari conformazioni del piede è più propenso a sviluppare questo disturbo. Altri fattori di rischio sono l’età (la fascite plantare è più comune tra i 40 e i 60 anni) e lo svolgimento di mansioni lavorative che costringono a stare in piedi per molte ore al giorno.

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