Covid-19, il test di DiaSorin potrà essere utilizzato anche sui campioni di saliva

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Il nuovo utilizzo, reso possibile dall’apposizione della marcatura CE, permetterà all’azienda di aiutare gli ospedali a ridurre l’esposizione del personale sanitario al virus nella fase di raccolta del campione del paziente

Non sarà necessario effettuare un tampone per fare il test per il coronavirus di Diasorin. Grazie all’apposizione della marcatura CE, infatti, Simplexa Covid-19 Direct potrà essere utilizzato anche sui campioni di saliva. “La possibilità di usare campioni salivari garantirà maggiore flessibilità ai laboratori e consentirà di aumentare il numero di test per il Covid-19, ovviando all’attuale carenza mondiale di tamponi utilizzati per prelevare il campione dai pazienti”, spiega DiaSorin. “La raccolta dei campioni di saliva, facile e non invasiva, potrà essere effettuata in semplici contenitori sterili, senza la necessità della presenza di operatori ospedalieri, o dai pazienti  stessi e senza richiedere l’estrazione dell’acido nucleico del virus. La procedura, pertanto, ridurrà in maniera significativa il rischio di esposizione al virus da parte del personale sanitario preposto alla raccolta del campione potenzialmente infetto”, prosegue l’azienda.

Un valido aiuto per gli ospedali

 

Lo scorso marzo la Food and Drug Administration aveva autorizzato l’uso di emergenza del test di DiaSorin con tamponi nasali, nasofaringei, lavaggi nasali/aspirati e broncoalveolari . Ora, grazie alla marcatura CE, si aggiunge la possibilità di esaminare i campioni di saliva dei pazienti potenzialmente positivi. John Greace, il presidente di DiaSorin Molecular, ha dichiarato che l’estensione dell’utilizzo del test molecolare permetterà all’azienda di aiutare gli ospedali a ridurre l’esposizione del personale sanitario al virus nella fase di raccolta del campione del paziente, ovviando, al tempo stesso, all’attuale carenza di tamponi nel mercato.

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Il test sierologico di DiaSorin

 

A fine giugno, DiaSorin ha lanciato il test sierologico Liaison Sars-CoV-2, basato sulla tecnologia di immunodiagnostica Clia per l’identificazione qualitativa degli anticorpi specifici IgM sviluppati in risposta al coronavirus Sars-CoV-2 in campioni di siero o plasma umano. Il suo utilizzo permette di capire se una persona positiva al Covid-19 ha sviluppato gli anticorpi IgM e stabilire se l’infezione è avvenuta più o meno recentemente.

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