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Morbillo e varicella, coperture saltate per 3 milioni di bambini causa coronavirus

Salute e Benessere

Un arretrato da recuperare che, secondo gli esperti del Nucleo strategico sulle immunizzazioni, rischia di mandare in tilt i servizi di prevenzione delle Asl nei prossimi mesi, quando si dovranno somministrare anche i vaccini antinfluenzali 

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In questi mesi di emergenza sanitaria, causa coronavirus, sono saltate almeno tre milioni di vaccinazioni programmate, lasciando scoperti milioni di bambini rispetto a morbillo e varicella. Un arretrato da recuperare che, come riporta la Stampa, secondo gli esperti del Nucleo strategico sulle immunizzazioni rischia di mandare in tilt i servizi di prevenzione delle Asl nei prossimi mesi, quando si dovranno somministrare anche i vaccini antinfluenzali. 

Secondo Vittorio Demicheli, il presidente del  Nitag si potrebbero creare ostacoli "alla somministrazione di vaccini fondamentali, come quelli contro morbillo, varicella e polio a vantaggio di quello antinfluenzale, sul quale non esistono chiare evidenze scientifiche circa la capacità di impedire la diffusione dell'influenza tra gli adulti".

 

Nitag: “Campagna antinfluenzale non è prioritaria”.

 

Oltre alle vaccinazioni arretrate contro morbillo, varicella, rosolia, polio e pertosse e altre patologie rilevanti, nei prossimi mesi, come raccomandato dalla circolare recentemente siglata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, le Asl saranno chiamate anche ad effettuare circa 7 milioni di punture contro l’influenza su bimbi di età compresa tra i  6 mesi e i 6 anni. "Questo significherebbe reperire almeno 3 milioni di dosi per i più grandi e circa 7 milioni per i più piccoli, per i quali è necessario anche il richiamo. Quantitativi impossibili da trovare ora sul mercato", ha aggiunto Demicheli, presidente del Nucleo strategico sulle immunizzazioni, che ritiene la campagna antinfluenzale “non prioritaria”. 

“Fare tutto questo per impedire che in autunno i sintomi dell'influenza si confondano con quelli del Covid, facendo prendere d'assalto studi medici e pronto soccorso, rischia di produrre l'effetto opposto. Perché in quel periodo girano molti altri virus con sintomi simili, come tosse raffreddore e febbre, solo che a quel punto chi è vaccinato contro l' influenza si convincerebbe ancor più di aver contratto il Covid, generando ancor più confusione di quella che si voleva evitare”, precisa l’esperto, a cui preoccupano i numeri del morbillo le cui coperture sarebbero al di sotto della soglia di sicurezza (95% di vaccinati).