Alcuni suoni “duri”, come “kiki”, possono suscitare delle reazioni più intense dal punto di vista emotivo, arrivando persino a determinare un aumento della pressione sanguigna. È quanto emerso nel corso di uno studio condotto dai ricercatori della Cornell University
Sentire la parola “virus” può incrementare i livelli di stress. Non si tratterebbe di una conseguenza dell’attuale emergenza Covid-19 (segui la DIRETTA di Sky TG24), bensì di un effetto legato al suono stesso della parola. Infatti, come dimostrano i risultati di uno studio della Cornell University pubblicato sulla rivista Psychological Science, alcune combinazioni sonore possono suscitare delle reazioni più intense dal punto di vista emotivo, arrivando persino a determinare un aumento della pressione sanguigna. Per gli esperti, questa caratteristica non solo gioca un ruolo importante non solo nell’acquisizione della lingua da parte dei bambini, ma potrebbe anche aver avuto un impatto sull’evoluzione del linguaggio umano.
Le emozioni associate ai suoni delle parole
Alcune ricerche svolte in passato hanno dimostrato che i suoni delle parole possono suggerire ciò a cui si riferiscono. A queste si unisce lo studio svolto da un team di ricerca guidato da Morten Christiansen, professore di psicologia e condirettore del Cognitive Science Program della Cornell University di Ithaca (New York), incentrato sulle risposte emotive associate agli input uditivi e sonori. Tramite una serie di test, gli esperti hanno dimostrato che le forme appuntite e i suoni “duri”, come “kiki” o “virus” sono emozionalmente stimolanti, mentre le forme arrotondate e i suoni “morbidi,” come “bouba”, sono calmanti. I risultati dello studio si vanno ad aggiungere a quelli ottenuti in passato nel corso di altri test simili, come quello condotto nel 2001 dal neuroscienziato indiano Vilayanur Subramanian Ramachandran.
L’importanza dell’associazione tra concetti e suoni
“Lo stimolo emotivo che si nasconde dietro all’associazione tra concetti e suoni può aiutare i bambini ad associare il suono al significato quando imparano nuove parole, ma potrebbe anche aver permesso ai primi esseri umani di iniziare a parlare”, spiega Christiansen. I risultati dello studio mettono in evidenza il ruolo che le emozioni associate alle parole possono aver svolto nell’evoluzione del linguaggio. Indica, inoltre, che i suoni delle parole possono influenzare gli stati emotivi delle persone a prescindere dal loro significato.