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Sviluppato un paradenti fluorescente che promette di riuscire a individuare le carie

Salute e Benessere

Messo a punto dai ricercatori della Sun Yat-sen University di Guangzhou è composto da materiali in grado di rilevare l’eventuale presenza di composti volatili di zolfo, come l'idrogeno solforato e il metil mercaptano, rilasciati dai batteri che causano l'alitosi

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Un team di ricercatori della Sun Yat-sen University di Guangzhou ha messo a punto un nuovo strumento economico che promette di riuscire a individuare la presenza di carie dentali, anche nelle prime fasi del loro sviluppo. Si tratta di un paradenti  fluorescente composto da materiali in grado di rilevare, nella bocca di chi lo indossa, l’eventuale presenza di composti volatili di zolfo, come l'idrogeno solforato e il metil mercaptano, rilasciati dai batteri che causano l'alitosi. Utile per effettuare uno screening preliminare, prima della visita specialistica, è molto più economico rispetto ai metodi di rilevamento attualmente in commercio ed è anche in grado di localizzare le aree interessate da problemi di salute orale. 

 

Come funziona il paradenti fluorescente

 

Il nuovo strumento, descritto nel dettaglio sulle pagine della rivista specializzata  Advanced Materials, se indossato per sette ore, smette di emettere radiazioni fluorescenti intorno alle aree della bocca in cui vengono rilasciati composti volatili di zolfo. Così facendo è in grado di identificare le posizioni precise delle carie, consentendo un comodo screening dei siti più nascosti delle arcate dentarie.

Secondi i suoi sviluppatori, coordinati dall’ingegnere biomedico Jianhua Zhou, a causa del suo basso costo, il paradenti sarebbe adatto alla produzione su larga scala e consentirebbe ai pazienti di effettuare uno screening accurato prima della visita odontoiatrica. 

 

Gli obiettivi degli esperti 

 

“È una cosa interessante che deve essere approfondita e vagliata da un punto di vista clinico per capire se il suo uso così largo e il suo basso costo sia così favorevole", ha commentato Luca Landi, presidente della Sidp, Società italiana di parodontologia e Implantologia, che precisa come i "residui di zolfo siano già elementi tipici della parodontite". "Nel 90% dei casi, infatti le alitosi in realtà sono dovute non a questioni gastrointestinali ma a parodontiti".

Zhou e il suo team sono attualmente al lavoro per mettere a punto paradenti di diverse dimensioni, adatti ad ogni fascia d’età.