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Alito cattivo, possibili cause e rimedi

Salute e Benessere
Denti (Getty Images)

È una condizione in cui l'alito ha un odore sgradevole persistente, spesso derivante dalla presenza di disturbi della salute o cattive abitudini alimentari. Ecco nel dettaglio le possibili cause e i rimedi utili per contrastare l’alitosi 

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Con alito cattivo, o alitosi, come spiegato nel dettaglio sul portale dell’Humanitas, rinomato polo ospedaliero nel Milanese, si indica un persistente sgradevole odore dell’alito, che può essere rinfrescato, almeno temporaneamente, ricorrendo all’utilizzo di prodotti in grado di “mascherare” il cattivo odore, quali mentine, collutori, spray e gomme da masticare. Tuttavia, l’alitosi è una condizione che spesso e volentieri deriva dalla presenza di disturbi della salute, cattive abitudini alimentari o dal consumo di determinati cibi.
Ragion per cui, gli esperti dell’Humanitas consigliano di consultare il medico nel caso di persistenza dei sintomi.

Possibili cause dell’alitosi

Come accennato precedentemente possono essere diverse le cause dell’alito cattivo. Ecco alcune della malattie che si possono associare all’alitosi:

• Acetonemia
• Acidosi metabolica
• Colite
• Fibrosi cistica
• Gastrite
• Indigestione
• Parodontite
• Polmonite
• Rinite
• Sinusite
• Tonsillite
• Ulcera peptica

Possibili rimedi contro l'alito cattivo

Oltre a una corretta igiene orale, utile per rimuovere germi e batteri dalla bocca, gli esperti raccomandano l’utilizzo del filo interdentale.
Per combattere l’alitosi è anche importante bere tanta acqua, sempre per favorire la rimozione dei batteri e lavarsi i denti dopo mangiato, preoccupandosi di spazzolare anche la lingua. Spesso l’alitosi è una conseguenza della cattiva alimentazione. Adottare un piano alimentare salutare può essere la chiave per riuscire a eliminare l’alito cattivo. “Se l'alitosi persiste nonostante i cambiamenti nello stile di vita e la corretta igiene orale è bene rivolgersi innanzitutto a un dentista. Nel caso in cui lo specialista sospetti la presenza di un problema non legato alla cura della bocca, è consigliato eseguire analisi più approfondite”, si legge sul portale dell’Humanitas.
Il dentista, infatti, è la figura professionale di riferimento per la diagnosi di alitosi, che può avvenire solo tramite l’esecuzione di esami specifici, quali il test organolettico, utile per valutare la percezione olfattiva del paziente, tramite l’utilizzo di una cannula di vetro o in plastica. Esiste inoltre la possibilità di eseguire un esame strumentale, per mezzo di gascromatografo, che consente l'analisi qualitativa e quantitativa dei composti responsabili dell'alito cattivo nell'aria espirata.