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Coronavirus: le ricette per le medicine via mail o WhatsApp

Salute e Benessere

E’ ufficiale l’ordinanza, firmata dalla Protezione Civile, che consente ai cittadini di ottenere dal proprio medico il “numero di ricetta elettronica” senza più la necessità di ritirare fisicamente, e portare in farmacia, il promemoria cartaceo 

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Un procedimento per evitare di affollare gli studi dei medici di base, anche solo per avere una ricetta utile per acquistare un medicinale. Lo ha annunciato il commissario Angelo Borrelli, capo del Dipartimento della Protezione Civile, che ha reso noto di aver "firmato un'ordinanza per la dematerializzazione delle ricette mediche, con l'attribuzione di un codice. I cittadini non dovranno più andare da un medico di base, ma avranno un codice in farmacia per ritirare i farmaci". (L'APPELLO DI LUCA PARMITANO - VIDEO)

Le tre modalità di invio della ricetta

La ricetta medica arriverà via e-mail, con un messaggio sul proprio smartphone o attraverso una telefonata del medico, senza più la necessità di ritirare fisicamente, e quindi portare in farmacia, il promemoria cartaceo. "Dobbiamo fare di tutto per limitare gli spostamenti e ridurre la diffusione del virus Covid-19”, ha detto il Ministro della Salute, Speranza. “Puntiamo con forza sulla ricetta medica via posta elettronica o con messaggio sul telefono. Un passo avanti tecnologico che rende più efficiente tutto il Sistema Sanitario Nazionale". Si tratta di un’ulteriore misura che viene incontro alla necessità di limitare la circolazione dei cittadini e di arrestare i contagi del nuovo coronavirus. (LA SITUAZIONE IN ITALIA - MAPPE E GRAFICI)

Come funzione nel dettaglio

Come funzionerà il sistema? Al momento della generazione della ricetta elettronica da parte del medico che la prescrive, si legge nell'ordinanza, l'assistito può chiedere al medico stesso il rilascio del promemoria dematerializzato ovvero l'acquisizione del numero di ricetta elettronica. Questo procedimento può avvenire tramite trasmissione del promemoria in allegato ad un messaggio di posta elettronica, nel caso in cui l'assistito indichi al medico la propria casella di posta elettronica certificata (PEC) o quella di posta elettronica ordinaria (PEO). Oppure ancora tramite comunicazione del numero di ricetta elettronica attraverso un sms o con applicazione per telefonia mobile (come, ad esempio, WhatsApp) che consente lo scambio di messaggi e immagini, sempre nel caso in cui l'assistito indichi al medico il proprio numero di telefono cellulare. Terzo metodo, infine, la semplice comunicazione telefonica da parte del medico del numero di ricetta elettronica: anche in questo caso l’assistito deve comunicare al proprio medico il proprio recapito. (FLASH MOB SUL BALCONE, APPLAUSO AI MEDICI)