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Coronavirus, Anthony Fauci: “Testeremo il primo vaccino tra 2-3 mesi”

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Agenzia Fotogramma)

Il direttore dell’istituto statunitense per lo studio delle malattie infettive Niaid ha spiegato che è in corso una collaborazione con l’azienda biotecnologia Moderna e con la Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (Cepi) 

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Mentre in Cina sono iniziati i primi test sui topi per sperimentare gli effetti di un possibile vaccino contro il coronavirus 2019-nCoV, anche in occidente qualcosa inizia a muoversi. Parlando con l’Ansa, Anthony Fauci, immunologo e direttore dell’istituto statunitense per lo studio delle malattie infettive Niaid (National Institute of Allergy and Infectious Diseases), ha dichiarato che entro due o tre mesi verrà condotto un primo test del vaccino contro il virus su un numero ridotto di persone. “Stiamo lavorando con l’azienda biotecnologia Moderna e con la Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (Cepi)”, spiega l’esperto. Anthony Fauci ha anche spiegato che, in base ai dati finora diffusi, il tasso di mortalità del coronavirus 2019-nCoV è del 2%, tuttavia prendendo in considerazione anche i casi asintomatici o con sintomi molto lievi potrebbe essere inferiore.

Possibile la trasmissione asintomatica

L’esperto ha sottolineato l’esistenza di elementi che rendono plausibile l’ipotesi che il nuovo coronavirus possa essere trasmesso anche per via asintomatica, ossia dalle persone che, pur avendo l’infezione, non mostrano ancora i sintomi. “In genere la maggior parte dei virus si trasmette quando qualcuno ha i sintomi, ma con il nuovo coronavirus sembra essersi una trasmissione asintomatica”, spiega Fauci.

I consigli dell’Istituto Superiore di Sanità

Sul proprio portale Epicentro, l’Istituto Superiore di Sanità ha fornito alcune indicazioni utili sulle contromisure da mettere in atto per ridurre le probabilità di essere contagiati dal coronavirus 2019-nCoV. Uno dei consigli riguarda la pulizia dell’ambiente domestico: per distruggere il virus, che secondo un nuovo studio può resistere fino a 9 giorni sulle superfici inanimate a temperatura ambiente, basta ricorrere a dei disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 75% o a dei prodotti a base di cloro all’1% (come la candeggina). Per quanto riguarda l’igiene personale, gli esperti dell’Iss invitano a lavarsi spesso e accuratamente le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi. In alternativa, è anche possibile ricorrere a un disinfettante per mani con almeno il 60% di alcol.