Grazie all’ausilio del microscopio elettronico, gli esperti del National Microbiology Data Center (NMDC) cinese sono riusciti a mostrare da vicino il virus. Sono tre in tutto gli scatti resi pubblici
A poco più di un mese dall’individuazione del focolaio, sono state pubblicate le prime foto al microscopio del coronavirus 2019-nCoV che sta spaventando la Cina. Le immagini sono state diffuse dal National Microbiology Data Center (NMDC), ente sanitario che fa parte dei centri cinesi per il controllo delle malattie (China CDC). Si tratta di tre differenti scatti, ottenuti grazie all’ausilio di un microscopio elettronico, nelle quali è possibile analizzare l'aspetto del patogeno all'interno di due distinti campioni. Le prime due infatti, una delle quali è l'ingrandimento dell'altra, mostrano particelle del nuovo coronavirus isolate da un paziente il 6 gennaio, mentre la terza si focalizza invece sulle particelle del virus isolate da un campione ambientale a Wuhan, capoluogo della provincia di Hubei da cui è partito il contagio.
La famiglia dei coronavirus
Come spiega nel dettaglio anche “Epicentro”, portale di epidemiologia gestito dall’Istituto Superiore di Sanità, i coronavirus (CoV) sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, dal comune raffreddore a sindromi respiratorie come la Mers (sindrome respiratoria mediorientale) e la Sars (sindrome respiratoria acuta grave). Questi virus sono chiamati così per le punte a forma di corona che sono presenti sulla loro superficie. Nella prima foto diffusa dal National Microbiology Data Center, infatti, sono evidenziate queste particolari caratteristiche, che si possono notare grazie alle frecce di colore nero scuro utilizzate dagli esperti all’interno della foto al microscopio, nello specifico quella relativa ad un paziente che ha contratto il virus e che era stata individuata a pochi giorni dalla diffusione della pandemia.
Lo zoom sul virus
Come detto, poi, il secondo scatto pubblicato è un vero e proprio zoom che si addentra ancora di più nel dettaglio della prima foto. L’unità di misura utilizzata è segnalata in basso, ed è pari a 100 nanometri. In questo caso è ancora più evidente la struttura del virus, caratterizzata da una forma quasi circolare circondata dalle cosiddette “spicole”, strutture formate da una glicoproteina che attraversa l'involucro esterno del virus.
Un campione ambientale
L’ultima foto, infine, è frutto di un campione ambientale, raccolto dagli esperti il 22 gennaio scorso proprio nella cittadina di Wuhan, quella indicata da più parti come centro da cui è partita la diffusione del virus e attualmente quella più colpita in assoluto, così come si può notare dalla mappa interattiva creata per monitorare in tempo reale la diffusione nel mondo del coronavirus 2019-nCoV. La dashboard stata messa a punto dagli esperti del Center for Systems Science and Engineering (CSSE), istituto del dipartimento che fa parte dell’università Johns Hopkins di Baltimora.