Astrolab, quando la riabilitazione diventa un gioco.VIDEO

Salute e Benessere

Raffaella Cesaroni

Il progetto a Bosisio Parini, vicino Lecco, ed è dedicato alle terapie riabilitative dopo incidenti o traumi. Qui i nomi degli ambienti sono ispirati allo Spazio. Nespoli: "Vengono usate le stesse tecnologie che usiamo noi e la NASA e forse addirittura qualcosa in più”

I nomi degli ambienti sono ispirati allo spazio. Dire ad un bambino “dai, entriamo insieme nell’Antro Magico o nell’Officina dei Robot!” può essere più facile che portarlo in una palestra quando l’obiettivo è riabilitarlo dopo un incidente o un’operazione chirurgica che hanno lasciato deficit cognitivi o motori. AstroLab nasce per questo: aiutare i piccoli pazienti giocando nella Camera della Tuta Spaziale, nella Sala del Reattore, attraverso la Finestra sullo Spazio oppure facendo una Passeggiata spaziale. AstroLab è all’IRCCS Medea - La Nostra Famiglia di Bosisio Parini, vicino Lecco. Un Istituto in cui si cura e si fa ricerca contemporaneamente.

Un laboratorio hi-tech di riabilitazione per bambini

Il primo laboratorio in Italia in cui Robot e realtà virtuale aiutano a superare la disabilità si trova qui, grazie ai contributi del Ministero della Salute, Regione Lombardia, Fondazione Cariplo e Univerlecco. Perché per fare bene nel campo della sanità forse la strada giusta è questa: pubblico e privato insieme, cura e ricerca nello stesso contesto. Il primo laboratorio di riabilitazione hi-tech in cui la fantascienza è diventata realtà è grande 475 metri quadrati: luminosi, colorati, avveniristici. Sei ambienti dedicati ad ospitare le attrezzature per la ricerca e la riabilitazione, un locale per la stampa 3D, quattro studi per una decina di ricercatori ingegneri. Alcuni molto giovani e carichi d’entusiasmo.

Riabilitarsi dentro Astrolab diventa un gioco

In un giorno passato dentro AstroLab abbiamo incontrato giovani che hanno difficoltà motorie e cognitive a causa di traumi invalidanti, come un incidente stradale o a seguito di interventi chirurgici dopo malattie gravi come i tumori cerebrali. Qui papà e mamme portano i loro bambini nati con disabilità o affetti da disturbi dello spettro autistico. Famiglie che hanno bisogno delle cure migliori per i propri figli ma anche di un ambiente accogliente e professionale. AstroLab assolve a tutto questo, mettendo a disposizione dei piccoli pazienti spazi terapeutici dove le attività riabilitative assumono la forma di gioco, grazie a tecnologie all’avanguardia e ambienti dall’aspetto futuristico.

 

Le parole dell'astronauta Paolo Nespoli

Entusiasta di quanto l’innovazione possa fare per la salute e la sanità, l’astronauta Paolo Nespoli, che in visita ad AstroLab ha testato le attrezzature spiegandoci che chi va nello spazio impara a diventare extraterrestre e quando torna sulla terra ha una serie di difficoltà nel sistema vestibolare, spesso non riesce a camminare. “Anche noi – ha spiegato ai microfoni di Sky TG24 Nespoli – siamo disabili nei primi giorni, settimane o addirittura mesi. Quando guardo questi laboratori e vedo cosa fanno rimango incantato, perché vedo che usano le stesse tecnologie che usiamo noi e la NASA e forse addirittura qualcosa in più”.

 

Bassi: "una grande sfida sociale, etica ed economica"

“La riabilitazione dei pazienti in età pediatrica è un settore su cui vengono fatti pochi investimenti - ci ha detto invece il direttore scientifico dell’IRCCS Medea Maria Teresa Bassi - i programmi di ricerca oggi sono prevalentemente focalizzati sull’anziano e le aziende non sviluppano tecnologie, perché questo segmento di mercato è troppo piccolo. L’apertura di un laboratorio di riabilitazione hi-tech per bambini e ragazzi è una grande sfida sociale, etica ed economica”. E noi siamo completamente d’accordo.

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