Molto amata, specie in Giappone, questa variante di tè è originaria della Cina e viene coltivata e raccolta con un metodo molto particolare. E ha ispirato un dolce che sta per arrivare da noi
Il tè matcha sta prendendo sempre più piede in Italia sia per le sue proprietà benefiche sia come ingrediente originale per la preparazione di bevande e dolci. A confermare questa tendenza ci hanno pensato, di recente, anche i vertici di Nestlè che è pronta a far sbarcare anche in Italia il KitKat verde, una variante del celebre snack che combina tè matcha e cioccolato bianco.
Lo snack giapponese più iconico
Disponibile in Europa già dal febbraio 2019, l’aroma trae spunto da una ricetta realizzata con fave di cacao certificate e tè verde matcha originario del Giappone e della Cina, senza coloranti artificiali, aromi o conservanti. Il KitKat al tè verde matcha è ispirato a una tra le più popolari varietà (sono oltre 350) di snack disponibili in Giappone, così come raccontano anche da Nestlè. "La versione al tè matcha è la più venduta in assoluto ed è uno dei prodotti più amati dai giapponesi”, ha spiegato Yuji Takeuchi, Confectionery Marketing Manager dell’azienda per il Giappone. “Ha un valore emozionale ed è popolare sia come regalo che come souvenir per i turisti. Ecco perché in Giappone esistono anche versioni di KitKat legate a specialità regionali". L’entusiasmo per questo prodotto potrebbe presto contagiare i consumatori italiani, dopo aver conquistato quelli giapponesi. "Siamo entusiasti di portare quest'anno in Italia lo snack giapponese più iconico", ha detto Federico Giorgio Marrano della divisione italiana di Nestlè, sottolineando che "i lanci di Ruby e Green Tea Matcha sono la dimostrazione del nostro impegno su uno dei più importanti marchi internazionali nel settore dei dolciari e della continua attenzione ai nuovi trend e all'evoluzione dei gusti e delle richieste del consumatore".
Il tè matcha secondo la medicina
Il tè matcha è un tè verde in polvere. A parlarne è un articolo pubblicato dagli specialisti di Humanitas, rinomato polo ospedaliero nel Milanese, sul proprio sito. La sua origine viene localizzata in Cina, all’incirca nel nono secolo, ma è solo dopo la scoperta delle sue proprietà da parte di alcuni monaci buddisti giapponesi che la sua particolare tecnica di coltivazione e lavorazione viene perfezionata. Questa tipologia specifica di tè infatti viene prodotta solo utilizzando foglie di tè di qualità elevate (dette tencha) cresciute esclusivamente all'ombra. La raccolta viene fatta a mano ed è seguita da un breve trattamento al vapore mirato a proteggere le foglie dall'ossidazione e a preservarne il sapore e il contenuto nutrizionale. Il passaggio finale è la macinatura delle foglie, eseguita utilizzando in particolare pietre di granito. Il tè matcha, dicono gli specialisti, è una fonte di polifenoli, di catechine, di clorofilla, di L-teanina e di teofillina.
Possibili benefici del matcha
Il tè matcha è una fonte di antiossidanti che possono aiutare le difese dell'organismo, come l'epigallocatenichina gallato. Sembra, dicono gli specialisti, che in caso di diabete questi antiossidanti possano portare dei benefici, come quello di ridurre i livelli di trigliceridi e di colesterolo totale nel sangue e i livelli epatici di glucosio, proteggere i reni e difendere la salute del fegato. Inoltre l'epigallocatechina gallato avrebbe effetti positivi sulla salute anche in ambito cardiovascolare, avendo la potenzialità di mantenere basso il colesterolo ematico. La teofillina aiuterebbe invece ad aumentare le energie a disposizione, mentre la clorofilla stimolerebbe i meccanismi di depurazione dell'organismo. Infine, scrive Humanitas, il matcha potrebbe avere anche un effetto calmante e rilassante e sarebbe persino utile in caso di disturbi gastrointestinali.