Giornata nazionale delle persone sordocieche, sono 189mila in Italia

Salute e Benessere

Il numero emerge da un nuovo studio, condotto dall’Istat in collaborazione con la Lega del Filo d’Oro. Circa la metà presenta anche un handicap motorio, mentre disturbi del comportamento e malattie mentali riguardano quasi un terzo 

In Italia sono presenti 189 mila sordociechi: è quanto emerge da un nuovo studio, condotto dall’Istat in collaborazione con la Lega del Filo d’Oro, Onlus fondata nel 1964 per migliorare le condizioni di vita delle persone con problemi legati sia alla vista sia all’udito. Circa 108 mila non possono uscire di casa, in quanto non in grado di provvedere a se stessi a causa di altre gravi forme di disabilità che spesso si aggiungono. Dai dati diffusi dall’Istat emerge che circa la metà delle persone sordocieche in Italia presenta un handicap motorio, mentre disturbi del comportamento e malattie mentali riguardano quasi un terzo.

La seconda Giornata nazionale delle persone sordocieche

In occasione della seconda Giornata nazionale delle persone sordocieche, appuntamento annuale che dal 2018 si svolge il 27 giugno, è stato organizzato in Senato un convegno, durante il quale sono state chieste maggiore inclusione, autodeterminazione e autonomia per le persone con disabilità. "La giornata vuole essere un momento di confronto tra Istituzioni e Associazioni per fornire risposte concrete ai bisogni, partendo dal diritto all'inclusione”, spiega Rossano Bartoli, presidente della Lega del Filo d’Oro. “La piena attuazione della legge 107/2010, che riconosce la sordocecità come una disabilità unica e specifica, potrebbe agevolare questo processo, rappresentando un punto di partenza".

Le richieste delle associazioni

La Legge 107/2010 riconosce la sordocecità come una disabilità specifica unica e non più come la sommatoria delle due patologie. Le associazioni sono a conoscenza dei passi avanti compiuti grazie alla Legge, ma ritengono che sia necessario renderla più attuale e adattarla a un contesto sociale in continua evoluzione, in cui i moderni strumenti di comunicazione e conoscenza devono garantire un processo inclusivo, dando la possibilità alle persone sordocieche di realizzarsi e accedere al mondo del lavoro. Per Mario Barbuto, Presidente dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti (Uici): "È vitale far comprendere quanto sia importante proseguire il percorso di tutela di questa ampia collettività, offrendo l'opportunità di gestire l'ambiente domestico e sociale con il maggior grado di autonomia possibile". 

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