Estate, per gli anziani rischi fratture e disidratazione
Salute e BenessereL’arrivo del caldo porta con sé diversi pericoli per gli anziani, più soggetti a cadute e portati a bere di meno. È quindi importante non ridurre intensità e qualità dell’assistenza in questo periodo
Come ogni anno, con l’arrivo dell’estate e delle prime vere ondate di caldo gli anziani sono la categoria maggiormente a rischio. Per questo, la Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio (Sigot) ha stilato una lista dei principali problemi ai quali, solitamente, queste persone possono andare incontro con l’aumento delle temperature: si tratta di disidratazione, fratture, solitudine e interruzione dell’assistenza. Secondo gli esperti, un’adeguata assistenza rappresenta un primo passo fondamentale per proteggere gli anziani da questi pericoli. Spesso, infatti, la stagione estiva coincide con una minore sorveglianza che come spiega il presidente Sigot Filippo Fimognari si può tradurre in “un maggior rischio di cadute” ma anche in “in un diminuito controllo della corretta assunzione di farmaci”.
Anziani, meno difese contro il caldo
Sul proprio sito, il Ministero della Salute spiega che la “minore capacità di difendersi dal caldo” può rappresentare una vera e propria minaccia per gli anziani, che possiedono inoltre “un ridotto stimolo della sete” e “minore efficienza di meccanismi di termoregolazione”. Un quadro confermato anche da Fimognari, che ricorda come la disidratazione sia la causa principale dei ricoveri che avvengono in questo periodo, visto che la perdita di liquidi e acqua dovuta alle alte temperature può “determinare pericolose alterazioni metaboliche che si manifestano anche con gravi sintomi neurologici”.
Come capire se un anziano sta male per il caldo
Un aumento della temperatura corporea e la tendenza a ridurre lo svolgimento di alcune attività quotidiane, come “spostarsi in casa, vestirsi, mangiare”, vanno considerati secondo il Ministero della Salute come importanti campanelli d’allarme per la salute di un anziano. Ecco perché, in estate come non mai, è importante non ridurre intensità e qualità dell’assistenza per non aumentare tra le altre cose il rischio di cadute, particolarmente frequenti in questo periodo, specie in situazioni di diminuito controllo. Amedeo Zurlo dell'Ospedale Universitario di Ferrara spiega che questi incidenti portano spesso a fratture ossee, in particolare del femore: “In Italia se ne contano più di 120mila l'anno, l'80% di queste a carico di ultra 75enni”. A causa delle condizioni già precarie, le cadute possono provocare la morte a un anno di distanza nel 20-30% dei casi, mentre il 40% degli anziani viene colpito da una grave disabilità. Al tema dell’assistenza di collega anche quello della solitudine di questa categoria, visto che in alcuni casi le famiglie non sono disposte a sostenere l’assistenza richiesta dall’anziano e preferiscono affidarsi ai cosiddetti “ricoveri ospedalieri sociali”.