Morbillo, Iss: da inizio anno segnalati 864 casi, il picco ad aprile
Salute e BenessereOltre due terzi dei casi sono stati segnalati nel Lazio, in Lombardia ed Emilia Romagna. Il 32,6% dei pazienti ha avuto almeno una complicanza
Sono 864 i casi di morbillo segnalati dal primo gennaio al 30 aprile 2019, distribuiti in diciotto Regioni, ma oltre due terzi sono stati registrati nel Lazio (245), in Lombardia (233) e in Emilia Romagna (144). Il picco è stato raggiunto in aprile, quando ne sono stati certificati 299. A riportare questi dati è l’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) sulla malattia, dove si legge che il 32,6% dei pazienti contagiati ha avuto almeno una complicazione, tra cui anche due casi di encefalite.
A febbraio un decesso
Come rileva il rapporto, il 10% dei soggetti colpiti (86) aveva meno di cinque anni, di cui 31 non avevano neanche un anno. 52 casi sono stati segnalati tra gli operatori sanitari e 15 tra gli operatori scolastici. Ad essere più colpiti sono stati i maschi (51,7%), mentre le uniche due Regioni in cui non si sono verificati contagi sono Valle d’Aosta e Basilicata, seguite da Sardegna con un solo caso e dalle provincie autonome di Trento e Bolzano con due. Per quanto riguarda le complicanze, la diarrea è stata quella più frequente con 112 casi, a cui fanno seguito epatite/aumento delle transaminasi (110) e cheratocongiuntivite (76), mentre il 6% dei casi ha sviluppato una polmonite. Inoltre, nel mese di febbraio, si è verificato un decesso per complicanze respiratorie legate al morbillo in un paziente di 45 anni, non vaccinato, con altre patologie concomitanti. Infine, sono stati segnalati sette casi di rosolia in soggetti con età media di 29 anni.
In Europa 4,5 milioni di bambini e ragazzi non vaccinati
Nei paesi dell’Unione europea continua invece a crescere il numero di bambini e ragazzi non vaccinati per il morbillo, che ha raggiunto quota 4,5 milioni. La recente tendenza a evitare i vaccini sta portando a nuove epidemie di morbillo, tanto che dal 1 gennaio 2016 al 31 marzo 2019 negli Stati membri sono stati registrati 44.074 casi. Lo rileva il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), sottolineando che nel 2017 solo quattro nazioni hanno raggiunto il 95% di copertura vaccinale, contro i 14 del 2007.