Italiani più longevi, ma invecchiano con cattive abitudini

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

Lo rivela il Rapporto Osservasalute 2018: a dispetto di una minore mortalità prematura, non calano tra gli italiani obesità e fumo. Inoltre, l’invecchiamento porta più malati cronici 

Non solo i numeri allarmanti sulle infezioni ospedaliere in crescita: i dati del Rapporto Osservasalute 2018 danno una panoramica sulla salute degli italiani, che muoiono di meno ma fanno ancora molta fatica ad abbandonare cattive abitudini quali il fumo, la tendenza a prendere peso in eccesso e la sedentarietà. L’ampio lavoro curato dall’Osservatorio nazionale sulla salute è stato diretto da Walter Ricciardi e si è avvalso della collaborazione di oltre 300 ricercatori sparsi sul territorio e che lavorano presso vari enti, dalle università agli ospedali.

Italiani più longevi, ma la popolazione invecchia

Il ritratto dipinto dal Rapporto Osservasalute 2018 è in chiaroscuro, mostrando sì alcuni progressi ma ancora molti aspetti da migliorare per garantire la buona salute delle prossime generazioni. Se è vero infatti che la mortalità prematura, tra i 30 e i 69 anni, è diminuita del 26,5% tra gli uomini e del 17,3% nelle donne dal 2004 al 2016, allo stesso tempo l’invecchiamento degli italiani rappresenta una preoccupazione: gli over 65 sono oggi il 22,3% della popolazione, una percentuale che secondo le proiezioni dell’Istituto Nazionale di Statistica potrebbe raggiungere il 31%, per un totale di oltre 18,5 milioni di persone. La situazione si riflette inoltre sul numero di malati cronici, già oggi circa 24 milioni, con un conseguente aumento dei costi sostenuti dal Servizio Sanitario Nazionale.

Fumo e obesità invariati, aumenta l’attività fisica

Alcuni dei maggiori problemi evidenziati dal Rapporto Osservasalute 2018 sarebbero però correggibili, poiché legati a uno scorretto stile di vita. Considerando la popolazione dai 14 anni in su, infatti, sarebbero ancora oltre 10 milioni i fumatori in Italia, un dato simile a quello del 2014 e che sottolinea dunque i pochi progressi su questo fronte. Non diminuisce neanche l’obesità, che riguarda una persona su dieci (10,5%), mentre sopra i 18 anni i soggetti in sovrappeso rappresentano addirittura il 35,4% della popolazione. Il trend è certamente favorito dai più di 22,4 milioni di sedentari presenti oggi in Italia, nonostante in questo caso la porzione di chi pratica sport in modo costante è cresciuta dal 2001 al 2017, passando dal 19,1% al 24,8%.

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