In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

8 giovani su 10 soffrono di ansia o rabbia, chat e app aiutano le cure

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Ansa)

I risultati di una ricerca condotta nel 2019 da Doxa Kids e Telefono azzurro su 611 ragazzi di età compresa tra i 12 e i 18 anni, indicano che l’83% dei giovanissimi denuncia una difficoltà dal punto di vista psichico 

Condividi:

Durante il convegno “Sfide e prospettive in psichiatria infantile e dell'adolescente”, in corso all’Istituto Superiore di Sanità (Iss), è emerso che 8 ragazzi su 10 hanno una qualche forma di disagio psicologico: tra le più diffuse l’ansia, la rabbia, la paura di deludere gli altri e la difficoltà a concentrarsi. Meno del 10% di questo campione si dichiara disponibile a parlare dei suoi problemi con un esperto. Per questa ragione strumenti moderni come i social media, le applicazioni e le chat potrebbero rivelarsi utili per prevenire, individuare e curare il disagio giovanile, ormai sempre più diffuso. I risultati di uno studio condotto nel 2019 da Doxa Kids e Telefono Azzurro su 611 ragazzi di età compresa tra i 12 e i 18 anni, indicano che l’83% dei giovanissimi denuncia una difficoltà dal punto di vista psichico, la quale ha spesso delle ripercussioni sull’intero organismo. I disagi psicologici più diffusi sono la difficoltà a concentrarsi (un giovane su tre), l’insonnia (uno su quattro), la paura di non essere all’altezza delle aspettative (uno su quattro) e gli attacchi di rabbia (uno su cinque). A questi si aggiungono le fobie, la tendenza al suicidio, la depressione e l’autolesionismo. Solo il 7% dei giovani intervistati si è dichiarato disponibile a incontrare un esperto per parlare del proprio malessere.

Le soluzioni offerte da chat, app e siti web

Secondo Ernesto Caffo, professore ordinario di Neuropsichiatria infantile presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e presidente di Telefono Azzurro, “il digitale permette ai ragazzi di parlare più liberamente di se stessi. Sui social media scrivono narrazioni della sofferenza e del disagio, senza doversi interfacciare con qualcuno. E possono anche rileggere i propri pensieri, commentarli, condividerli. Il tema è come raccogliere queste richieste di aiuto e trasformarle in una risposta". Per raggiungere questo obiettivo, gli esperti stanno sperimentando applicazioni e siti web che permettano ai giovani di parlare dei propri problemi con i loro coetanei. Anche l’utilizzo degli assistenti vocali potrebbe consentire di gestire diversamente i disagi psicologici dei più giovani. "Per affrontare disturbi di ansia, tendenze al suicidio o abusi, stiamo utilizzando con successo le chat, perché in questo modo i ragazzi ci parlano in modo molto diretto", aggiunge Caffo. Uno degli obiettivi del convegno “Sfide e prospettive in psichiatria infantile e dell'adolescente” è individuare un team di esperti internazionali che lavorerà sull'utilizzo del digitale per la cura del disagio mentale nei bambini e negli adolescenti.