Allarme Oms, malattie mentali e neurologiche in aumento nel mondo
Salute e BenessereIn cima alla classifica dei disturbi mentali c'è la depressione, che tende a manifestarsi sempre prima e che può colpire tutti, senza distinzioni socioeconomiche
Nel mondo, stanno aumentando sempre più le malattie mentali e neurologiche e, di conseguenza, l’uso e l’abuso di sostanze per il loro trattamento. A destare le maggiori preoccupazioni è la depressione, che può colpire tutti, senza alcun tipo di distinzione. A rivelarlo è Devora Kestel, direttore del Dipartimento di Salute Mentale e di Uso di sostanze presso l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), che questa mattina, 14 febbraio, presso la Stazione Marittima di Trieste ha presentato una relazione sulle "prospettive dell'Oms per il futuro della Salute Mentale Globale”.
Disturbi sempre più diffusi tra i giovani
"La situazione della salute mentale nel mondo non è affatto buona”, ha sottolineato Kestel. “Le malattie mentali e neurologiche sono infatti in aumento, così come cresce l'uso di sostanze. Al primo posto nella classifica delle problematiche legate alla salute mentale globale c'è la depressione, che non conosce distinzioni di tipo socioeconomico, perché colpisce indistintamente tutti. C'è poi un abbassamento dell'età in cui si presentano questi disturbi. La popolazione - conclude l’esperta - invecchia e l'età in cui si sviluppano queste problematiche si estende, cominciando prima, e andando avanti più tardi con fenomeni quali depressione e demenza”.
Il 3% degli Italiani soffre di depressione
Per quanto riguarda l’Italia, la Società italiana di psichiatria (Sip) ha di recente lanciato un allarme per quanto riguarda la cura della depressione nel paese, riferendo che solo il 17% dei malati viene sottoposto al trattamento giusto, a differenza della media del 23% fatta registrare nel resto d’Europa, mentre la percentuale si abbassa al 2% nei paesi a basso reddito. I dati sul ‘treatment gap’, la differenza tra gli interventi medici da compiere per curare i disturbi mentali e quelli che effettivamente vengono effettuati, sono il risultato di un recente studio internazionale condotto in 21 paesi dall’Organizzazione mondiale della sanità. In Italia il 3% della popolazione soffre del disturbo depressivo maggiore e circa la metà delle persone prese in considerazione nello studio non aveva percepito la propria condizione come una patologia che necessitava di essere curata.