Primo intervento su cuore invecchiato precocemente, operato Sammy Basso: sta bene
Salute e BenessereL’operazione, particolarmente difficile per le condizioni fisiche di Sammy, 23enne affetto da sindrome da invecchiamento precoce, è stata effettuata all’ospedale San Camillo di Roma da un’equipe guidata dal professor Francesco Musumeci
All’ospedale San Camillo di Roma è stato portato a termine con successo il primo, delicatissimo intervento al mondo sul cuore di un paziente affetto da progeria, nota anche come sindrome da invecchiamento precoce. A sottoporsi all’operazione è stato Sammy Basso, il 23enne veneto che grazie all’Associazione Italiana Progeria da lui fondata è stato capace far conoscere la malattia a milioni di persone in tutto il pianeta. "Questo intervento rappresenta un momento di svolta epocale nella storia della mia sindrome: per la prima volta sappiamo che quando arrivano le complicanze di questa malattia possiamo provare a risolverle”, ha commentato il ragazzo durante la conferenza stampa che si è tenuta presso la clinica romana. Sammy ora è in ottime condizioni e domani, 5 febbraio, sarà dimesso.
Intervento molto rischioso
L’intervento, il trattamento di una stenosi calcifica severa della valvola aortica, è stato effettuato da un’equipe multidisciplinare guidata dal professor Francesco Musumeci, direttore dell'Uoc di Cardiochirurgia del San Camillo di Roma e uno dei maggiori esperti al mondo. Come ha illustrato l’esperto, l’operazione, di norma eseguita su pazienti anziani, presentava molti rischi a causa delle condizioni fisiche di Sammy e per le sue arterie molto piccole: pur essendo nato nel 1995, infatti, il fisico del ragazzo è come se avesse 80 anni e pesa poco più di venti chili.
Sammy: “Il mio cuore avrebbe potuto fermarsi”
A rendersi conto della necessità di un intervento chirurgico è stato il personale del Children's Hospital di Boston, primo centro di ricerca mondiale sulla malattia e che da anni ha in cura Sammy Basso, che però ha preferito rivolgersi al professor Musumeci. “La ricerca su questa malattia si è basata su farmaci per rallentare invecchiamento. Ma quando i sintomi iniziavano a manifestarsi era la fine”, ha spiegato ancora Sammy, che non ha nascosto le sue paure prima dell’intervento: “Ero consapevole del fatto che il mio cuore avrebbe potuto fermarsi da un momento all'altro. Mi sono detto: qui ce la giochiamo tutta. È stata una scelta molto difficile". Il ragazzo, oggi iscritto alla Facoltà di Biologia Molecolare di Padova, ha poi rivolto il suo ringraziamento alla struttura del San Camillo "che mi ha fatto sentire a casa, ma anche a quella di Boston che ha avuto umiltà di dire: ne sapete di più voi”.
Prof. Musumeci: “Risultato che sembrava impossibile”
Durante la conferenza stampa è intervenuto anche il professor Musumeci, a capo dell’equipe che ha effettuato l’operazione: "Abbiamo ottenuto un risultato che sembrava quasi impossibile e che apre una nuova prospettiva per il trattamento di questa malattia”. L’esperto ha poi descritto l’intervento a cui si è sottoposto Sammy, eseguito “normalmente in persone anziane, ma per la prima volta è stato effettuato su un paziente che ha 23 anni all'anagrafe ma con condizioni cliniche di un ottantenne. Abbiamo posizionato la protesi valvolare con un catetere introdotto attraverso l'apice del ventricolo sinistro, l'unica via di accesso alla valvola aortica in questo caso. Il rischio era una rottura del cuore, che per fortuna non c'è stata. Il risultato è stato al di là di ogni aspettativa”. Inoltre, nel corso dell’operazione è stato necessario ricorrere anche a un'angioplastica della coronaria di destra: "Solo la convergenza di discipline consente di raggiungere risultati eccellenti, cosa che qui abbiamo fatto”, ha concluso Musumeci.
G.Grillo: “Auguri a Sammy e complimenti al San Camillo”
Con un tweet, anche la ministra della Salute Giulia Grillo ha voluto commentare l’esito dell’intervento eseguito al San Camillo sul cuore di Sammy Basso: "Auguri a Sammy Basso, simbolo di resilienza, e complimenti all'equipe dell'Ospedale San Camillo, che ha realizzato il primo intervento al mondo al cuore di un paziente affetto da progeria”, queste le sue parole.