Tuo figlio dice le bugie? Ecco perché è una buona notizia

Salute e Benessere

Virginia Di Marco

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Madri e Figli

Un bambino bugiardo è un bambino più intelligente? Gli scienziati dicono di sì. E alcuni ricercatori aggiungono: "Insegnate ai vostri figli a mentire". Ma attenzione...

Tuo figlio dice le bugie? Da genitore non ti fa certo piacere. Ma la scienza dice invece che dovresti festeggiare.

Per capire perché partiamo dal principio.

Intanto, come ricorda questo articolo pubblicato su Psychology Today, nessuno nasce onesto: l’onestà va insegnata.

Storie come Pinocchio o il ragazzo che gridava al lupo servono proprio per far capire ai nostri figli quali possono essere le conseguenze e i pericoli della disonestà.  

I bambini iniziano naturalmente a dire bugie intorno ai due anni.

E come mette in luce il New York Times, dire le bugie non è solo normale. È un segno di intelligenza.

Per supportare questa affermazione che contraddice valori morali condivisi dall’insieme della nostra società (o perlomeno dalla gran parte di essa…) viene citato un famoso esperimento del noto psicologo comportamentale Michael Lewis.

L’esperimento è stato eseguito centinaia di volte a partire dagli anni Ottanta, da Lewis e da altri ricercatori, e si basa sul cosiddetto "paradigma della resistenza alle tentazioni".

In parole povere funziona così: lo studioso chiede ad alcuni bambini tra i 2 e i 4 anni (o più grandi ancora) di non spiare un giocattolo nascosto sotto al tovagliolo.

Poi esce dalla stanza.

Cosa succede a quel punto?

Lo studio fa emergere che la stragrande maggioranza dei bambini spia sotto al tovagliolo nell’istante in cui si chiude la porta e rimangono da soli. E molti di loro mentono in proposito quando lo studioso rientra e domanda esplicitamente se abbiano sbirciato o meno sotto al tovagliolo.

Le percentuali nello specifico sono queste: oltre un terzo dei bambini di 2 anni, metà di quelli di 3 e più dell’80% dei bambini dai 4 anni in su.

Concentriamoci sul primo gruppo, quelli di 2 anni. Perché alcuni di loro mentono e altri no?

Che cosa contraddistingue i bambini che iniziano a mentire prima degli altri?

La risposta breve è che sono più intelligenti.

Lewis ha osservato che i piccoli bugiardi hanno almeno 10 punti in più di quoziente intellettivo verbale rispetto ai coetanei più onesti.

Altre ricerche hanno dimostrato che i bambini che mentono hanno abilità operative migliori di quelli che non lo fanno. Per “abilità operative” si intende quell’insieme di facoltà che ci consentono di controllare i nostri impulsi e rimanere focalizzati su un obiettivo.

Non solo: sono anche più abili socialmente ed equilibrati e hanno una maggiore capacità di vedere il mondo attraverso gli occhi degli altri. Il che rappresenta un indicatore cruciale dello sviluppo cognitivo, definito come “teoria della mente”.

Il dott. Kang Lee, professore presso l’Istituto per gli Studi nell’Educazione dell’Ontario (Canada), da decenni studia le bugie in bimbi e adulti e sostiene che “Imparare a mentire comporta benefici cognitivi”.

Ne è talmente convinto da aver intitolato proprio così un suo recente studio, realizzato con colleghi cinesi, americani e singaporiani.   

Il titolo dello studio suona provocatorio. In questa intervista rilasciata al giornale dell’Università di Toronto, Lee spiega però che insegnare a mentire ai propri figli non significa insegnare loro a snobbare il valore dell’onestà e l’importanza della correttezza.

Quello che Lee suggerisce è di insegnare a “mentire per gioco”.  

Lui e gli altri cofirmatari dello studio hanno fatto così: hanno preso 42 bambini in età da materna (intorno ai 40 mesi) ancora incapaci di mentire e li hanno divisi in due gruppi. Per quattro giorni i bambini dovevano fare dei piccoli giochi di menzogna con un adulto: per esempio, nascondendo un dolcetto in una mano e convincendo l’adulto di averlo nell’altra.

Se ci riuscivano, potevano tenere il dolcetto.

“In pochi giorni i bambini hanno imparato velocemente a mentire e ne hanno guadagnato benefici cognitivi immediati”, hanno scritto gli autori dello studio nella rivista scientifica Journal of Experimental Child Psychology.

Le bugie fanno bene ai bambini?

Dite la verità: a questo punto vi siete convinti che le bugie non sono poi così male e che è giunta l’ora che i vostri figli comincino a dirne qualcuna? State iniziando a pensare che onesto sia sinonimo di fesso?

Attenzione!

Prima di seguire il suggerimento del dott. Lee e iniziare i vostri innocenti pargoli alla dimensione (complicata e potenzialmente perniciosa) della menzogna, vi fornisco un ulteriore elemento di cui tenere conto, messo in luce sempre dallo studio di Lewis.

I bambini che guardano il giocattolo e negano sono più intelligenti di quelli che guardano e lo ammettono, e va bene.

Ma sapete quali sono i più intelligenti di tutti, quelli con il QI più alto?

Quelli che non contravvengono alla consegna di non spiare sotto al tovagliolo. Dunque, i più corretti e onesti in assoluto.

Certo, sono in netta minoranza.

Ma del resto, si sa: i bambini imparano prima di tutto dall’esempio di noi genitori…

 

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