Alcol tra i giovani, il "binge drinking" può portare alla dipendenza
Salute e BenessereÈ quanto emerge da uno studio dell'Università Cattolica, pubblicato su Scientific Reports, secondo il quale sarebbero sottovalutate le conseguenze di questa pratica, che consiste nell'assunzione di più bevande alcoliche in breve tempo
Il binge drinking, ovvero l'assunzione di più bevande alcoliche in unica occasione e in un breve lasso di tempo, potrebbe portare allo sviluppo di dipendenza da alcol tra i giovani, per i quali questa pratica è diventata una vera e propria moda nell'ultimo decennio. A dirlo è un nuovo studio, pubblicato su Scientific Reports e condotto dall Fondazione Policlinico Universitario Gemelli IRCCS - Università Cattolica.
Cos'è il binge drinking
Il binge drinking è una modalità di assunzione di alcolici che si è diffusa nel nostro Paese, soprattutto nell'ultimo decennio, anche tra i più giovani. Consisterebbe nell'assunzione di oltre 4-5 unità alcoliche, dove l'unità alcolica è pari a circa 12,5 grammi di etanolo. In pratica il corrispettivo di circa 125 millilitri di vino (un bicchiere) a media gradazione, o 330 mL di birra (una lattina o una bottiglia) e, ancora, 30 mL di super alcolici (un bicchierino da bar). Queste bevande vengono bevute in unica occasione e in un breve lasso di tempo, lontano dai pasti, allo scopo di avvertire gli effetti psicotropi del cosiddetto "sballo".
Lo studio
La ricerca ha coinvolto 2704 giovani, di età compresa tra i 13 e i 20 anni, che frequentavano le scuole superiori di Roma e di altre città del Lazio. I ragazzi hanno compilato questionari per valutare il loro consumo di bevande alcoliche, di fumo, l'uso di droghe e il quadro psicologico individuale. I risultati hanno mostrato che circa l'80% del campione ha dichiarato di consumare bevande alcoliche. Un dato molto alto, soprattutto alla luce del fatto che la vendita di alcolici ai minori è vietata nel nostro Paese. Senza considerare poi che l'Organizzazione mondiale della sanità è contraria al consumo di bevande alcoliche tra gli adolescenti. Dallo studio è, inoltre, emerso che questo comportamento tenderebbe a essere sottostimato poichè considerato un "normale passaggio adolescenziale", quando invece rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di alcol-dipendenza.
La dipendenza da alcol
Il disturbo da uso di alcol, l'abuso di alcol e la dipendenza vera e propria sono risultati più frequenti nei giovani habitué del binge drinking. Secondo i risultati della ricerca, la maggior parte dei ragazzi coinvolti nell'indagine non sarebbe mai stata informata né dai familiari né dal personale sanitario sui rischi connessi al consumo di bevande alcoliche in considerazione, soprattutto, della giovane età. Il 6,1% dei soggetti intervistati presentava un disturbo da uso di alcol, in particolare il 4,9% presentava una diagnosi di abuso di alcol mentre il rimanente 1,2 % presentava una diagnosi di dipendenza da alcol. I dati emersi dallo studio, secondo il professor Giovanni Addolorato, direttore dell'Unità Operativa Semplice di Area (UOSA) Patologie Alcol correlate, "dimostrano che le abbuffate alcoliche rappresentano un fattore di rischio per lo sviluppo di disturbo da uso di alcol e in particolare di dipendenza da alcol, e indicano che, verosimilmente, fra qualche anno dovremo confrontarci con un aumento di incidenza di patologie alcol-correlate nella popolazione oggi giovanile che nel frattempo sarà diventata adulta".