Caldo, Legambiente: in 11 anni 24.000 morti in 23 città

Salute e Benessere
Le alte temperature hanno causato 24.000 mila morti in 11 anni (ANSA)
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Secondo un'analisi condotta dal Dipartimento di Epidemiologia del Sistema sanitario della Regione Lazio e presentata da Legambiente, i grandi centri urbani sono più a rischio per le conseguenze dei cambiamenti climatici 

Da un'analisi effettuata dal Dipartimento di Epidemiologia del Sistema sanitario della Regione Lazio e presentata da Legambiente, risulta che dal 2005 al 2016 le ondate di calore hanno causato 23.880 morti in 23 comuni italiani. Solo a Roma, dal 2000 all'anno scorso, sono ben 7.700 le vittime dell'aumento eccessivo della temperatura. Le grandi città sono considerate il luogo più a rischio a causa della presenza di strade asfaltate, delle automobili e dell'aria condizionata, tutti fattori che possono alzare la temperatura di ben cinque gradi. Secondo Legambiente, è quindi necessario definire nuove politiche di adattamento al clima e stanziare nuove risorse.

Maggiormente a rischio le fasce più deboli

Temperature superiori ai 35 gradi (e superiori ai 25 di notte) possono essere deleterie per la salute, specialmente per i soggetti affetti da patologie respiratorie e cardiache e per le persone più anziane.
Complice un’estate particolarmente torrida, l'afa ha raggiunto il picco più alto e nelle prossime settimane i termometri mostreranno una gradazione minore, superando solo di poco i valori medi tipici di questo periodo (stando alle statistiche il più caldo di tutto l'anno). Secondo i meteorologi di Epson, è atteso un agosto tra i 30 e i 35 gradi, che difficilmente, però, verranno superati. Grazie all'indebolimento dell'alta pressione africana sul Mediterraneo Centrale e al conseguente aumento delle precipitazioni, l'afa e le alte temperature torneranno presto su livelli più tollerabili. Sono previsti violenti temporali, accompagnati da forti venti, e gli esperti consigliano di prestare particolare attenzione.

Come risolvere il problema

Il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini sostiene che per ridurre i rischi legati alle ondate di calore siano necessarie nuove politiche per i centri urbani, maggiori risorse e un coordinamento a livello nazionale, finalizzato ad aiutare i sindaci ad affrontare questa emergenza. Zanchini si augura che il governo approvi al più presto il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici e focalizzi l'attenzione sulle modifiche riguardanti i centri urbani.

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