Dallo Ieo un test per scovare 115 mutazioni genetiche a rischio tumore
Salute e Benessere
Il nuovo strumento d'analisi permetterà di evidenziare la predisposizione dei pazienti alla malattia, attraverso una mappatura del Dna. Sarà gratuito per un anno per tutte le pazienti dell'Istituto affette da una neoplasia ovarica
La lotta contro il tumore si dota di un nuovo strumento. Presso l'Istituto Europeo di Oncologia è infatti disponibile un nuovo test in grado di mappare la predisposizione genetica alle neoplasie, studiando contemporaneamente 115 mutazioni del Dna. Tali mutazioni potrebbero, in altre parole, funzionare come spie per evidenziare l'inclinazione di un paziente allo sviluppo della malattia. Ad annunciare l'ingresso di questo innovativo strumento di prevenzione è stato Roberto Orecchia, direttore scientifico dell'Ieo. A partire dall'8 maggio, Giornata Mondiale contro il Tumore Ovarico, per la durata di un anno, la struttura offrirà gratuitamente l'esame a tutte le pazienti con questo tipo di tumore. Questa sarà la prima iniziativa di ricerca clinica del Women’s cancer center, il neonato centro multidisciplinare per la presa in carico globale della donna.
Giocare d'anticipo con la malattia
Tra i vantaggi di questo nuovo test, spiega Piergiuseppe Pelicci, direttore della ricerca Ieo "c'è anche quello di identificare meglio il rischio individuale, attivare percorsi di protezione personalizzati, riuscire a identificare un maggior numero di tumori ereditari, nonché cercare più farmaci molecolari preventivi che li contrastino". L'esame sarà rapido, preciso ed economicamente sostenibile. La tecnologia alla base della pratica diagnostica deriva dal protocollo Ngs (Next Generation Sequencing). L'obiettivo è quello di creare un "passaporto genetico" del paziente, contenente tutti i dati molecolari di competenza oncologica. In questo modo potranno essere impostate strategie personalizzate di prevenzione, diagnosi e cura.
Test fondamentale per la prevenzione ma anche per la cura
Per un anno, il test sarà gratuito per tutte le pazienti Ieo con tumore ovarico. "Un'iniziativa unica in Italia, che crediamo possa contribuire a mettere uno stop alla diffusione del tumore ovarico, una malattia difficile, che oggi è ancora la prima causa di mortalità per neoplasie ginecologiche", spiega il direttore del programma ginecologia Nicoletta Colombo. In molti casi, studiando le cellule malate, troviamo alterazioni geniche bersaglio di nuovi farmaci biologici in grado di portare un beneficio concreto. Un caso tipico è quello del tumore ovarico". Individuare in particolare i geni Brca 1 e 2 "è fondamentale non solo per la prevenzione, ma anche per la cura".
I dati di un tumore ancora mortale
Nel 2014 sono stati registrati solo in Italia quasi 5.000 nuovi casi di tumore ovarico, equivalenti al 3% delle neoplasie che colpiscono le donne. Le stime diffuse dall'Ieo in conferenza stampa evidenziano che, nel corso della propria vita, una donna ogni 74 sviluppa un tumore ovarico. Nel mondo, invece, ogni anno sono oltre 140.000 le pazienti che muoiono per questo tipo di neoplasia, che nasce dal tessuto di rivestimento della superficie delle ovaie o della tuba. Per questo la prevenzione resta fondamentale. La mappatura genetica, che ha portato Angelina Jolie a farsi asportare le ovaie per prevenire il tumore per cui le avevano diagnosticato una predisposizione, è uno strumento che potrebbe salvare molte vite.