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Magistrati arrestati a Roma, i legali: “Nardi via da carcere di Lecce”

Lazio
Foto di archivio (ANSA)

La richiesta di trasferimento sarebbe legata alla presenza nel penitenziario di numerosi detenuti condannati all'ergastolo quando Nardi era giudice a latere in Corte d'Assise al maxi processo 'Dolmen', contro la mafia del nord Barese

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Chiesto il trasferimento del giudice Michele Nardi in un carcere diverso da quello di Lecce per motivi di sicurezza. La domanda di trasferimento, qualora il gip dovesse rigettare la richiesta di domiciliari, sarebbe legata, secondo quanto si apprende, alla presenza nel penitenziario salentino, il carcere di Borgo San Nicola, di numerosi detenuti condannati all'ergastolo quando Nardi era giudice a latere in Corte d'Assise al maxi processo 'Dolmen', contro la mafia del nord Barese. Nardi, giudice del Tribunale di Roma, è stato arrestato il 14 gennaio scorso dalla magistratura salentina per corruzione in atti giudiziari assieme al collega Antonio Savasta.

La richiesta di trasferimento

La domanda da parte dei legali del giudice è stata inoltrata al gip di Lecce Giovanni Gallo, che ha emesso la misura cautelare, ed è subordinata alla richiesta di applicazione degli arresti domiciliari. Alcuni detenuti del carcere, personaggi di spicco della criminalità organizzata, potrebbero covare, secondo le ipotesi dei difensori, sentimenti di vendetta nei confronti del giudice.

Le accuse a Nardi e Savasta

Nardi e Savasta sono stati arrestati con le accuse di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari, falso ideologico e materiale. I fatti contestati si riferiscono a quando entrambi prestavano servizio al Tribunale di Trani. L'accusa dei PM leccesi è di aver fatto parte di un'associazione per delinquere che intascava tangenti per insabbiare indagini e pilotare sentenze giudiziarie e tributarie in favore di alcuni imprenditori.